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 MACEF 2006. TERZO WORKSHOP OBLIQUE: GAROFOLI, NUOVA IDENTITA' PER MANIGLIE DI DESIGN


L'esito del workshop promosso da Oblique, laboratorio di connessione tra designers e imprese, con la sponsorizzazione di Garofoli, primaria azienda produttrice di porte in legno massiccio, è rappresentato nella mostra – curata da Massimo Marcelli e patrocinata da ADI Marche – ospitata nello scorso settembre al Macef Autunno 2006.
Il percorso iniziato da Oblique nel 2005 continua con questo terzo workshop che, in omaggio alla produzione dello sponsor, si concentra su nuove ipotesi per la maniglia da porte da interno.

Saranno rappresentati poi alcuni dei progetti più significativi già portati alla ribalta da Oblique nel recente passato e sarà introdotto in anteprima Two Think - due pensieri per un progetto, momento di simbiosi creativa tra due designers – uno affermato e uno emergente – e un'azienda, allo scopo di generare nuovi linguaggi dalla fase progettuale a quella di sviluppo del prodotto.

Spingere e tirare sono i due movimenti semplici legati ad un'operazione molto più complessa, implicante azioni indotte, quasi istintive ma comunque governate da un meccanismo al quale si chiede maneggevolezza e duttilità per compiere l'azione di aprire e chiudere una porta in modo, per l'appunto, pressoché istintivo. E tale è l'abitudine di affidarci alle maniglie così come sono che è difficile pensare di accettare variazioni sul tema, a meno di soluzioni tecnologiche d'avanguardia.
D'altro canto, il design delle maniglie è ancora fermo a un bivio, nonostante l'ampia e composita offerta merceologica, rispondente vuoi a indicazioni di mercato, vuoi a processi industriali tradizionali o ipertecnologici.

Oblique, rappresenta il tramite che, con competenza e trasversalità, mette in relazione progettisti ed aziende, identificandosi come luogo virtuale specifico, comune e individuabile, ove esprimere concetti, presentare prototipi o semplici idee con la certezza per i designers di raggiungere gli interlocutori interessati. Parallelamente, l'azione propulsiva di Oblique è presupposto ideale per avviare una connessione vitale nel futuro del design, fornendo una chiave indispensabile per schiudere collaborazioni, confronti e condivisioni.
E' dunque una sfida quella che Garofoli lancia attraverso Oblique, sollecitando l'abilità creativa di 24 designers con la proposta di ripensare all'oggetto maniglia nell'intento di stimolare la ricerca di proposte innovative da accostare alla propria produzione di porte. Innovazione nella forma, nei materiali, nelle lavorazioni e nella funzione.

La qualità ha sempre rappresentato per Garofoli, azienda marchigiana leader nella produzione di porte per interni in legno massiccio, un must irrinunciabile e, con ogni probabilità, la motivazione prima del suo successo. Successo oggi sostenuto grazie a tecnologie produttive d'avanguardia, cui si lega la continua ricerca di essenze di qualità che offrano quelle rese produttive e qualitative che contribuiscono a posizionare il prodotto Garofoli nel segmento alto del mercato, senza trascurare l'attenzione verso la tutela ambientale.
La forte spinta della direzione aziendale verso la qualità ha portato all'implementazione di un sistema di gestione della qualità certificato ISO 9001/2000 dal TUV nel febbraio 2001.
Lo sviluppo e la crescita di Garofoli, che oggi conta oltre duecento addetti e vanta otto collezioni di porte con oltre centosettanta modelli in un ampio range di essenze e colori, hanno contribuito a una notorietà del marchio che ormai travalica i confini nazionali raggiungendo un buon grado di notorietà dalla Russia alla Turchia, all'Austria, alla Germania, alla Spagna, alla Francia, al Nord Africa, al Medio Oriente e alle Americhe.
Una porta Garofoli non è solo qualità concreta, legno massiccio e buona fattura, è anche, e soprattutto, equilibrio estetico: ogni porta prima di entrare in produzione è disegnata, costruita, osservata, collaudata. Molte delle caratteristiche estetiche, costruttive e innovative delle più recenti collezioni hanno segnato una nuova era nel mondo delle porte, che pur mantengono quel tocco artigianale che conferisce alla produzione industriale un plus scarsamente riscontrabile sul mercato. Non a caso, su ogni porta prodotta Fernando Garofoli incide la sua firma, per testimoniarne personalmente la qualità, per trasformarla da prodotto industriale in vero e proprio multiplo d'autore.

Sono 28 i progetti che si pongono all'attenzione dell'industria di settore:

Adrianodesign
Linea. Maniglia disegnata da un filo metallico che, opportunamente piegato, dona carattere, eleganza e leggerezza formale. Particolare attenzione è stata posta nella ricerca delle caratteristiche ergonomiche e di prensilità della maniglia e sullo studio delle sensazioni tattili che può e deve produrre nei confronti del suo utilizzatore. Linea risulta così una maniglia nuova per tecnologia applicata e per aspetto formale ma legata ad un archetipo, perchè ricorda le maniglie delle vecchie stufe a legna.

Altromododesign
Softline. Rivisita un concetto già patrimonio di Garofoli e lo evolve con estrema pulizia formale ed una particolare attenzione per i dettagli. Ecco allora che la funzione si scopre attraverso una superficie morbida, gommosa che cela al proprio interno il motore di tutto il sistema. La rotazione è sostituita da una piacevole pressione. Questa combinazione di materiali offre inoltre svariate possibilità di accostamento di colori e finiture, rispondendo così alle richieste della clientela.

Alessandra Baldereschi
Anello. Maniglia e pomolo fusi nello stesso oggetto. La forma, pulita ed essenziale si adatta a qualsiasi tipologia di porta.
Cassaforte. Una provocazione per i maniaci della sicurezza.

Alessandro Busana
+xdoor. Questa particolare maniglia è in grado di comunicare all'utente se la porta è libera o bloccata, anche a considerevole distanza. Il messaggio viene comunicato attraverso il design pulito e immediato della maniglia che a porta libera riporta il segno +, con porta occupata il segno X. Un pulsante di comando aziona il bloccaggio della maniglia e di conseguenza della porta. La maniglia quindi è elemento decorativo e comunicativo, in grado di farci evitare situazioni imbarazzanti in ufficio come al ristorante, in hotel come in casa.
Snake. Maniglia decorativa che prende ispirazione dall'omonimo video game. La particolarità di questo progetto dal design minimale e rigoroso, sta nel considerare la maniglia come elemento decorativo integrato alla porta, creando una fusione tra segni estetici e funzionalità. Ad impreziosire la porta, l'incisione del nome sulla fascia d'alluminio.

Angeletti Ruzza Design
Sinula. Traduce l'impronta della mano in una forma sinuosa, organica, armoniosa.
I tre movimenti principali vengono plasmati dall' utilizzo e dalla memoria, si concretizzano in un oggetto familiare, riconoscibile. In tal modo è immediato non solo l'uso, ma anche il linguaggio.

Carlo Contin
Drops. L'azione di aprire e chiudere una porta ci pone in una doppia relazione con l'oggetto maniglia, una di natura meccanica che si esplica con il movimento ed una seconda di natura tattile, nel momento in cui veniamo in contatto con la sua superficie. Questo progetto si sofferma sul secondo aspetto, creando una maniglia che unisce il metallo usato comunemente ad un materiale piacevole al tatto quale il silicone, dove con piccole va ad avvolgere la superficie della maniglia donando al metallo un inatteso effetto soft.

Matteo Bazzicalupo con Chiara Ripalti
Soft cut e Soft eye. Entrambe riletture del sistema maniglia/serratura già in catalogo Garofoli, concepite come un unico volume suddiviso in due scocche complementari funzionalmentema in dichiarata opposizione materia, cromatica e tattile.

Dodo Arslan
Balance. Maniglia che va semplicemente tirata o spinta. Grazie alla sua inclinazione suggerisce a colpo d'occhio la direzione corretta in cui aprire la porta. La presa verticale, oltre ad offrire un'impugnatura comoda anche ai bambini ed alle persone in sedia a rotelle, permette di trattenere agevolmente la porta, senza costringere il polso alla torsione orizzontale provocata dalle maniglie classiche. E' possibile aprirla anche con il gomito quando, ad esempio, si hanno delle borse od un bambino in braccio. La placca integra la serratura e funge da protezione per i graffi provocati dalle chiavi e permette di arricchire Balance a seconda delle esigenze del cliente, integrando elementi elettronici, quali led, display e serrature elettroniche, oppure fungendo da elemento di decorazione o può semplicemente essere rimossa per lasciare in vista il materiale della porta.

Enrico Azzimonti
People. Aprire una porta e poi chiuderla attraverso l'uso di una maniglia doppia che con la sua forma permette azioni istintive semplici ed ergonomiche. La sua forma a Y accoglie naturalmente la mano di un mancino, il gomito quando abbiamo le mani impegnate a trasportare oggetti.

Giulio Iacchetti
Blackhole handle. Maniglia asportabile in materiale plastico o metallo con disegno della sezione simile alla sagoma del buco della serratura. Un triangolo isoscele il cui vertice è sormontato da un cerchio, descrizione tolemaica per argomentare, in punto di geometria, il buco della serratura, archetipo del divieto d'accesso, icona dell'inaccessibile, compendio di ogni porta che si rispetti, rimando a visioni monoculari preadolescenziali verso l'indecente e il proibito.
Nel suo vuoto famelico viene ingerita l'ormai inutile e tradizionale maniglia: il noto buco della toppa origina, come una trafila, il profilo di un'appendice che è chiave e maniglia, che si asporta portandola con sé, ed infilata nella sua sede originale sigilla perfettamente la porta annullando ogni velleità di andare oltre, con il corpo e con lo sguardo.

Gumdesign
Followme. Un concept legato alla porta ed alla sua funzione, un nuovo modo di rappresentare la maniglia, segno grafico e percettivo, che indica a cosa serve… seguimi.

Ilaria Marelli
I buchi. La maniglia non c'è più e al suo posto è apparso un buco. La porta, concepita come barriera tra uno spazio e l'altro, non è più tale. La maniglia manifesta la sua natura di elemento di accesso e di trasparenza. Simboli diversi segnano la possibilità di caratterizzare gli accessi o quello che rappresenta per noi l'interno della stanza.

Joe Velluto + Eddy Antonello
Frame. Maniglia realizzata in estrusione di alluminio e mozzo tornito. Un segno grafico frutto della tecnologia.
Mrs hide. Tecnologia celata da un minimalismo originale, una maniglia dotata di rosetta che cela il movimento di apertura/chiusura.

Lorenzo Palmeri
Piega. Parte integrante della porta stessa, come una piccola onda sulla sua superficie liscia, è una riflessione sul gesto. La mano si inserisce all'interno della feritoia, in cui è nascosta una semplice leva che consente l'apertura della porta.

Luca Lattanzi
Rocks. Il progetto vuole essere una sintesi tra un'estetica versatile e la semplificazione delle fasi di montaggio. E' stato mantenuto il sistema esistente di apertura e di chiusura, sono state ridotte al minimo le lavorazioni nella porta e reso più semplice il fissaggio della maniglia, con l'opportunità che l'ispirazione estetica possa esprimersi nella molteplicità di forme e materiali da applicare.

Luca Spagnolo
04. Una maniglia per tutti, ma soprattutto per i bambini da 0 a 4 anni – da qui il nome del progetto –, che guardano il mondo dal basso verso l'alto. Disegni e personaggi vari sbucano da sotto la maniglia quando i bambini concentratissimi stendono il braccio verso l'alto per afferrarla. E quel giorno che cresceranno, solo loro insieme ai nuovi arrivati sapranno cosa c'è sotto la maniglia.

Massimo Marcelli + Nicola Cerasa + Elena Caponi
NY. Attraverso il nylon semi rigido entra senza disturbare all'interno della porta, anzi la completa, senza mutarne il significato stesso. Il gesto viene modificato senza perdere l'uso proprio dell'oggetto. La simbiosi con la porta diventa ancora più forte.

Matteo Pini
Squid. Alla base del progetto sta l'esigenza di creare una maniglia che nello stile differisca dalla maggioranza di quelle esistenti, e si è pensato di avvicinarsi ad un tipo di maniglia automobilistica. A differenza delle normali maniglie, Squid è fissata alla porta e non si muove verso il basso per far scattare il sistema di apertura. La forma, seppur futuribile, è ispirata allo stile zoomorfo tipico di Carlo Mollino; i due pulsanti a forma di zoccolo servono a far scattare il meccanismo di apertura e a bloccarlo, al posto della tradizionale chiave.

Matteo Ragni
hAAndle. Una riflessione su un gesto quotidiano ed irrinunciabile, attraverso nuovi materiali, per un oggetto che nel nostro immaginario è da sempre in alluminio o in ottone. Un omaggio alla cultura del design scandinavo, e all'ironia di quello italiano.

Nucleodesign (Piergiorgio Robino + Nicola Huetz)
Nica. Rilettura formale di un prodotto Garofoli, dal segno morbido, elegante, prezioso come un gioiello, Nica è una maniglia diversa da tutte le altre maniglie perchè non gira, si preme il tasto al centro o lo si tira facendo scattare il meccanismo.

Roberto Giacomucci
Clip e Block. Due progetti di maniglia orientati verso la ricerca concettuale di nuove prestazioni, laddove la tradizionale funzione si evolve in un nuovo concetto ed una nuova performance. Nella concezione di questi oggetti si privilegia non la composizione plastica ma l'ideazione d'uso.

Roberto Semprini
K2. Maniglia che nasce da un gioco di equilibrismo fra volumi sovrapposti. Due tronchi di cono che si incrociano ad angolo nella loro sezione più sottile. Una piccolo esercizio di architettura domestica al servizio di una porta.

Tommaso Maggio
Ring. Maniglia che vuol essere toccata, far sentire la sua pelle. Parla con le sue diverse finiture e colori. Vuol enfatizzarne la presa, non è più un oggetto freddo, le sue curve riprendono l'outline del nostro tempo, degli accessori tecnologici di cui siamo circondati, vuol integrarsi in un paesaggio in rapido cambiamento dove lo spigolo sembra l'interruzione di un'idea. Una linea unica disegna Ring producendo chiari e scuri, il vuoto e la materia si compenetrano creando una nuova dimensione.

Oblique Design
Rivista di connessione tra progettisti e aziende
Via Podesti, 54 – 60122 Ancona - Italy
Tel. / Fax 0712071514
www.obliquedesign.it

Garofoli
Via Recanatese, 37 - 60022 Castelfidardo (AN) - Italy
Tel. +39 071727171
Fax +39 071780380
www.garofoli.com

Davide e Gabriele Adriano / Adriano design
www.adrianodesign.it
Altromodo design solutions
www.altromododesign.it
Alessandra Baldereschi Design Studio
alessandra.baldereschi@tin.it
Alessandro Busana / Hole Design
www.alessandrobusana.it
Silvana Angeletti e Daniele Ruzza / Angeletti Ruzza Design
www.angelettiruzza.it
Carlo Contin
www.carlocontin.it
Matteo Bazzicalupo
www.deepdesign.it
Dodo Arslan
www.arslan.it
Enrico Azzimonti
www.enricoazzimonti.it
Giulio Iacchetti / Aroundesign
www.giulioiacchetti.com
Laura Fiaschi + Gabriele Pardi / Gumdesign
www.gumdesign.it
Ilaria Marelli
www.ilariamarelli.com
JoeVelluto + Eddy Antonello
www.joevellutoassociati.it
Lorenzo Palmeri / Ellepidesign
www.lpalmeri.it
Luca Lattanzi
lorenz.l@libero.it
Luca Spagnolo
spagnolo_luca@yahoo.com
Massimo Marcelli + Nicola Cerasa + Elena Caponi
art.work@libero.it
Matteo Pini / Dorothygray
matteopini@libero.it
www.dorothygray.net
Matteo Ragni
www.matteoragni.com
Piergiorgio Robino + Nicola Huetz / NucleoDesign
www.nucleo.to
Roberto Giacomucci
www.giacomuccidesign.com
Roberto Semprini / Studio RM12
www.robertosemprini.it
Tommaso Maggio
www.laboratoriomizar.com
A cura di: 
Federica Capoduri 

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