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 VINDESIGN 2007


Svolta dal 25 al 30 maggio al Palazzo del Broletto di Pavia e giunta alla terza edizione, Vindesign si è presentata quest'anno come manifestazione nazionale riconosciuta dalla Regione Lombardia e marchio di prestigio per la città di Pavia.
Organizzato da Paviamostre, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pavia, in collaborazione con CNA di Pavia, Vindesign è un evento unico nel suo genere, nel panorama italiano ed europeo: si tratta di un'esposizione di progetti e prototipi di accessori per il consumo/servizio/conservazione del vino e degli alcolici, tutti assolutamente nuovi.

La creatività spazia da oggetti professionali di ultima generazione a nuovi concetti di packaging per bicchieri e bottiglie, da poetici gioielli per il vino a curiose modalità di servizio che sfruttano tecnologie innovative. L'obiettivo è incentivare così l'innovazione di prodotto presso le piccole e medie imprese tramite oggetti presi in prestito dalla tradizione che sono ri-progettati con materiali nuovi o, viceversa, materiali tradizionali che vengono plasmati su misura di nuove forme del design.

A conferire valore aggiunto alla manifestazione è stata poi l'offerta di attività collaterali che ha sollecitato l'interesse e la curiosità del visitatore; ad esempio alcuni eventi precedenti alla mostra di maggio: Vinitaly ed il Salone Internazionale del Mobile di Milano. Durante tutte le serate del Fuori Salone Vindesign è stato affiancato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese con il progetto Il Caveau d'Oltrepò, che raccoglie i vini d'eccellenza del territorio.

Alla manifestazione di quest'anno hanno partecipato ben 71 espositori, di cui 31 aziende e 40 designer:


Blais, di Matteo Bertanelli
Leggerezza e tecnologia per questo secchiello per il ghiaccio che si propone come un'alternativa ai lussuosi cestelli in cristallo o in argento dalla forme classiche. In Blais si respira la modernità del design e la ricercatezza di materiali ad alto contenuto tecnologico come la fibra di carbonio con particolari in alluminio.

Punt, di Enrico Azzimonti e Jordi Pigem
Ripensare la glacette attraverso la fusione di due oggetti che trovano spazio sulla tavola attorno al vino: un contenitore, un vassoio, che consenta al tempo stesso di mantenere la temperatura della bottiglia e di trasportare i bicchieri. Punt, nella versione in acciaio, può essere posto in freezer e mantenere così la temperatura sia della bottiglia, sia dei bicchieri. Cambia forma a seconda del numero di persone da servire. La glacette può essere sostituita con una ciotola aumentandone le possibilità d'utilizzo.

Pop, di Enrico Azzimonti
È il tappo filosofale, racchiude in sé ed interpreta gli elementi di tutte le chiusure più note: il tappo in plastica con anello per le bottiglie dell'acqua minerale, la gabbietta per i turaccioli da spumante, il tappo da vino. Così Pop permette una chiusura efficace delle bottiglie aperte, anche quelle di vini mossi o frizzanti. Può essere realizzato translucido od opaco, in differenti colori e personalizzato a stampa o con etichetta adesiva. Può essere un ottimo gadget.

Graal, di Alessandra Baldereschi
Graal è un tentativo di lavorare intorno alla forma del calice da vino. Qui si interviene sullo stelo del bicchiere che diventa manico e si attacca sul fianco della paraison. Si crea così una doppia impugnatura che facilita la presa ed evita le antiestetiche impronte digitali sul calice.

Gocciolina, di Daniele Bruno Cattarin e Giuseppe Maffei
Tra i gadget del vino Gocciolina è senz'altro innovativo. Si tratta di una simpatica chiavetta usb da regalare in abbinamento a bottiglie di particolare pregio. All'interno della memoria è possibile inserire una presentazione relativa alla storia e alle caratteristiche del vino, nonché dell'azienda produttrice. All'appassionato basterà inserire la chiavetta nel proprio PC per avere ogni genere di notizia.

Lifejacket, di Daniele Bruno Cattarin e Giuseppe Maffei
La soluzione di questo portabottiglie, oltre che pratica, è molto simpatica e ricorda i materassini da spiaggia. Lifejacket è infatti un'imbottitura gonfiabile che ripara le bottiglie dagli urti durante il trasporto e il deposito. Garantisce l'infrangibilità del contenuto anche in caso di cadute e forti impatti. Grazie alla particolare conformazione può adattarsi a bottiglie di diverso diametro.

Na Zdarovie, di Antonio Cos
Na Zdarovie, che significa Salute! in russo, è un bicchierino in acciaio inox che permette brindisi all'infinito. È destinato alla vodka e ad altri distillati incolore. Pur mantenendo la semplicità delle forme il bicchiere è impreziosito dall'aspetto di un gioiello lucidato a specchio.

Duetto, di Claudia Danelon e Federico Meroni
Champagne e spumante rimandano all'atmosfera romantica di un incontro a lume di candela dove la scena è dominata dalla bottiglia di vino e da due bicchieri di cristallo. Duetto si colloca in questo scenario: è un oggetto prezioso, quasi un gioiello, che tiene insieme bottiglia e bicchieri. Posto sul collo della bottiglia, grazie alla sua forma, sostiene una coppia di flûte pronti per essere utilizzati.

Vinuccio, di Claudia Danelon e Federico Meroni
Brillante gioco di design intorno a un bicchiere che permette di utilizzare l'estensione del gambo come supporto per croccanti taralli pugliesi a forma di anello. Un semplice oggetto per fondere lo spirito positivo di un finale, appunto, a tarallucci e vino.

Freewine, di Gabriele Diamanti
Il tastevin, lo strumento per eccellenza dei sommelier e dei professionisti del vino, diventa oggetto democratico e di consumo. Sostituisce l'argento del vero tastevin con la plastica ed è un gadget del costo di pochi centesimi facile da personalizzare, sottile ed impilabile come i bicchieri. È dotato di un laccio da collo in gomma, con possibilità di sgancio.

Narciso, di Gabriele Diamanti
È un bicchiere ardito, destinato al vino, con uno speciale fondo a specchio. La forma, a sezione variabile, dalla strana imboccatura ovale, non è solo un vezzo estetico, ma consente di apprezzare aromi e profumi. A Narciso piace riflettere: il colore di un buon vino o l'immagine di chi beve mentre, assorto, ne assaggia il sapore.

Hub, di Roberto Giacomucci
Hub, caraffa da decantazione in vetro soffiato che ricorda una bolla sospesa in aria ed evoca la magica essenza del vino. Un oggetto per condividere in compagnia il piacere di una grande bottiglia d'annata.

Salvalacrima, di GlueGlueDesign (Luca De Sanctis, Matteo Lo Manto, Fabian Niederkofler)
È un gioco di passioni questo salvagoccia nel quale il vino che sfugge e scende dalla bottiglia diventa elemento di comunicazione, accoppiato al messaggio stampato su Salvalacrima. Insomma, un salvagoccia usa e getta, che lascia un segno nel cuore, che si può portare via, bagnato, per riporlo tra i ricordi. Si presenta come i Post-it, è adesivo, si usa con grande semplicità.

Hola Chica!, di GlueGlueDesign (Luca De Sanctis, Matteo Lo Manto, Fabian Niederkofler)
Il fascino e l'innovazione di Hola Chica! sta nell'utilizzare la frutta come coppa nella quale bere vino e frutta, sangria, ma anche cocktail che vengono esaltati dagli agrumi. L'oggetto è composto da uno stelo con una base, identico al gambo di qualsiasi bicchiere. A fissare il frutto, dentro al quale si versano le bevande, ci pensa una potente calamita.

Strappo, di GlueGlueDesign (Luca De Sanctis, Matteo Lo Manto, Fabian Niederkofler)
Bel gioco di tappi, mescolanza tra il sughero originale del vino e Strappo, turacciolo dalla struttura elastica che permette di chiudere e riaprire bottiglie con grande naturalezza. Può esporre il tappo originale e utilizzarlo, allo stesso modo, come elemento di apertura e chiusura. Senza il sughero, poi, basta infilare l'indice nell'anello per inserire o estrarre il tappo che può essere anche fissato al collo della bottiglia.

Swing, di Gumdesign (Laura Fiaschi, Gabriele Pardi)
I puristi, gli intenditori di vino, non tollerano che si tocchino le forme dei calici. Allora il design gioca con il piede del bicchiere, lo trasforma in una sorta di pattino ricurvo e ne nasce un particolare calice a dondolo. Non è solo l'aspetto ludico ad attrarre l'attenzione, ma anche la funzionalità: la trasformazione del piede consente una migliore ossigenazione del vino. Mentre gli altri fanno roteare i calici, a Swing basta una spinta per cullare il vino.

On view, di Gumdesign (Laura Fiaschi, Gabriele Pardi)
Un bicchiere in vetro, adatto al vino ma anche ai liquori e alle bevande in genere. On view nasce dalla voglia di avvolgere il liquido, come bene prezioso. In questo modo viene presentato attraverso un contenitore dentro l'altro. Quasi un espositore per ammirarne colore e brillantezza. La doppia camera produce un bordo arrotondato, morbido e piacevole da appoggiare alle labbra.

Shadow, di Gumdesign (Laura Fiaschi, Gabriele Pardi)
Il gioco è nella forma: un sottobicchiere sagomato come un calice, quasi un gioco d'ombre per decorare la tavola, uno scherzo al bicchiere che vede la propria ombra trasformarsi in calice. Shadow è una lamina che serve a sostenere un calice per il vino. Può essere disposto sulla tovaglia ed essere utilizzata in parte come sottobicchiere e in parte per appoggiare il pane.

La casa del vino, di Ilaria Marelli
Espositore in plexiglass di differenti altezze e colori per presentare e conservare bottiglie e bicchieri. La casa del vino può essere utilizzata singolarmente come angolo dei vini selezionati, oppure come modulo espositore ripetuto, per creare una sorta di piccola city abitata da vini rossi e bianchi.

Wine blot, di Daniela Maurer e Chiara Moreschi
Wine blot è una tovaglietta per degustazioni che alla fine si ripiega come un taccuino. Sulla superficie riporta una grafica divisa in sezioni che permette all'assaggiatore di annotare le proprie osservazioni sulle diverse bottiglie proposte. C'è anche lo spazio per apporre il timbro del vino assaggiato, ossia la macchia che lascia. La tovaglietta presenta delle guide per essere ripiegata e assumere le dimensioni tipiche di un notes tascabile.

Glass-Spat, di Daniela Maurer e Chiara Moreschi
Glass-Spat è un segna bicchiere per eventi di degustazione e può avere una duplice funzione: essere utilizzato dal produttore per riportare le caratteristiche del vino proposto o dagli assaggiatori per appuntare le proprie valutazioni. Il taglio sul segna bicchiere consente di calzarlo su qualsiasi tipo di calice. È anche un simpatico elemento personalizzabile per riconoscere il proprio bicchiere tra gli altri.

Tropica, di Gabriele Mirone
Un cocktail ha la capacità di evocare atmosfere intriganti ed esotiche, grazie non solo alla bontà della bevanda ma anche alla coreografia di forme e colori degli elementi che lo compongono, dallo shaker agitato dal barman, al bicchiere, agli ingredienti usati per guarnire. Tropica è una cannuccia di plastica, usa e getta o riutilizzabile, che partecipa a questo concerto dei sensi evocando freschezza e naturalità.

Happywine, di Donato Nappo
Happywine è un nuovo concetto di bere il vino, una sfida alla sacralità del vetro e del bicchiere da degustazione. Si tratta di un contenitore in plastica che assume la forma di un calice. Al suo interno si trova la quantità di vino contenuta in un normale bicchiere, ermeticamente chiusa da una pellicola simile a quella per sigillare lo yogurt. Un'etichetta ne illustra il contenuto e le caratteristiche. Dotato di piedistallo, può essere appoggiato tranquillamente come un bicchiere e richiuso riavvitando il tappo.

D-vino, di Sayonara Rush Design
C'è il fascino del materiale e delle forme in questo vassoio porta bottiglia con spazio per sei bicchieri in grado di servire il vino in maniera estremamente elegante e funzionale. Un'altra versione prevede che Il contenitore per la bottiglia possa essere raffreddato e fungere da glacette vista la buona conduzione termica dell'acciaio.

Carica vino, di Sayonara Rush Design
Pratico, bello, divertente è un cavatappi ispirato alla forma a farfalla delle chiavette dei vecchi giocattoli a carica. Carica vino è un oggetto ludico che sembra uscito da un fumetto d'altri tempi e vuole deliberatamente dissacrare la solennità di un momento.

Wall wine, di Sayonara Rush Design
Wall wine è una minicantina a parete, retroilluminata a led, che vuole eleggere il vino ad opera d'arte e lo fa con grande eleganza e altrettanta ironia. Decisamente un nuovo modo di esporre le bottiglie in diversi ambienti e contesti, anche per farne elemento di arredo.

Glass tie, di Giulio Iacchetti, Matteo Ragni e Guillaume Cazaudehore
Progetto dinamico già presentato nel 2005, nel quale oggi il designer è intervenuto a modificare la forma e la scelta dei materiali. D'altra parte l'oggetto è importante perché non c'è più nessuna manifestazione dedicata al vino dove non si utilizzi il sacchetto porta calice, solitamente anonimo e terribilmente instabile. Glass tie ribalta il concetto e fa del porta calice un oggetto pratico e bello da vedere, una sorta di utile cravatta.

Wine discover, di Cristian Riccardi
Le bottiglie, in un futuro non lontano, oltre al codice a barre, indosseranno un circuito elettronico (tag) a radio frequenza RFid, un identificatore unico, leggibile a distanza. Ecco allora che entra in gioco Wine discover: non è solo un portachiavi, è un lettore di vini per controllarne la genuinità, scaricare e vedere le informazioni relative alle bottiglie, catalogarle e tenere sempre aggiornata la mappa della propria cantina. Con lettore RFid e collegamento bluetooth per poterlo utilizzare con cellulari, Pc e palmari. È anche tag RFid lui stesso: può essere utilizzato come identificatore personale.

Pupazzo tappo, di Cristian Riccardi
È un tappo, con il quale giocare. Certo, si usa per richiudere le bottiglie, ma quando non si utilizza basta fissarlo alla portiera del frigorifero o a qualsiasi supporto metallico. Pupazzo tappo infatti, grazie ad una calamita, rimane attaccato. È possibile realizzarlo in numerose versioni, con infinite espressioni, suggerendo la possibilità di collezionarlo con tanto di piccolo mercato di scambio tra appassionati.

Salvavino, di Cristian Riccardi
Salvavino è una morbida glacette, una specie di giubbotto-salvagente che si può tenere il freezer per farlo indossare alla bottiglia quando va in tavola. Il materiale e la struttura ne permettono l'uso senza problemi anche quando è gelato.

Nastro, di Fabrizio Tiribilli
Nastro è un sottobottiglia da degustazione dalla forma semplice ed intuitiva, gli spazi smaltati indicano gli appoggi per la bottiglia e per il tappo. Le proporzioni sono pensate per poterlo inserire comodamente in uno degli scomparti di una normale scatola da bottiglie in modo da poter creare una confezione regalo, facile da spedire. Si lava in lavastoviglie, si può realizzare in 75 colori diversi e si può personalizzare con l'inserimento di un logo aziendale.

Vivaldi, di Fabrizio Tiribilli
Vivaldi è un vuotabicchieri-vuotabocca pensato per dare una forma gradevole ad un oggetto che normalmente non lo è: chi degusta lo usa per vuotare il vino in eccesso. La forma morbida e dinamica, volutamente un po' barocca, non gli impedisce di essere molto funzionale. Grazie alla lavorazione dell'argilla ad alta temperatura si lava in lavastoviglie, si può realizzare in colori diversi e si può personalizzare.

Alina, di Lorenzo Palmeri
È un piccolo oggetto trasformista che nasce e vive secondo i tempi rituali del vino. Alina accompagna tutte le fasi di una degustazione, dal trasporto dei calici, fino alla costruzione della giusta atmosfera.

Atichetta, di Lorenzo Palmeri
Atichetta è un'etichetta atipica. Adesiva e personalizzabile con il nome della cantina, è munita di una maniglia per il trasporto della bottiglia o per il servizio del vino.

Lanacotta, di Lorenzo Palmeri
Lanacotta è una borsa termica dotata di una texture gradevole al tatto. Ha una maniglia per servire il vino senza bisogno di estrarre la bottiglia ed è dotata di un'estensione salvagoccia.

Quest'anno Vindesign è stato sostenuto da Artigiana, progetto di promozione dell'artigianato lombardo di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e ADI (Associazione per il Disegno Industriale), gli ha conferito il patrocinio per il 2007.


Vindesign
www.vindesign.it
a cura di: 
Federica Capoduri 

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ha collaborato:
Martin Rance

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