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 VINICIO VIANELLO: IL DESIGN DEL VETRO


Vinicio Vianello, artista multiforme ed esponente negli anni '50 e '60 dello Spazialismo accanto a Lucio Fontana, seguì un percorso trasversale all'ufficialità e alle correnti artistiche in genere. Lavorò con materiali e linguaggi diversi – pittura, ceramica, vetro, design, illuminazione, interventi nell'architettura –, espose alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano e ottenne il Premio Compasso d'Oro nel 1957.
Una mostra antologica a cura di Alberto Bassi, Paola Marini e Alba Di Lieto – promossa dal Comune di Verona, dalla Direzione Musei d'Arte e Monumenti e in collaborazione con il Comitato Paritetico Carlo Scarpa –, ripercorre l'attività dell'artista nel campo del design, in parte inedita e poco nota al grande pubblico, presentando 50 opere in vetro in stretta relazione con alcuni oggetti di design, lampade, ceramiche, disegnati dagli anni quaranta fino agli anni ottanta.

Per valorizzare il vario materiale esposto e facilitare la comprensione del visitatore è stato scelto per questa particolare esposizione un ordinamento rigoroso dei pezzi in modo da dividere nettamente i vetri dai materiali documentari, indispensabili per capire il contesto culturale e produttivo della ricerca progettuale di Vianello. Sottolineano tale legame con la realtà della produzione, in particolare il rapporto fecondo instaurato a Murano fra artisti-designer e maestri vetrai, due grandi immagini rappresentanti il lavoro in vetreria, collocate sul fondo della sala.

Introdotti da un testo che illustra i tratti biografici dell'autore, i vetri sono esposti all'interno delle vetrine disegnate da Carlo Scarpa per la mostra Vetri di Murano 1860-1960, che ebbe luogo proprio a Verona nel 1960 nel palazzo della Gran Guardia e nella quale furono esposti alcuni pezzi di Vianello.
I vetri, disposti in successione cronologica, documentano l'attività di Vianello partendo dai primi anni cinquanta, con i vasi Reazione nucleare, Esplosione nucleare, Scoppio a Las Vegas e Vasi asimmetrici – eseguiti da Ferdinando Toso Fei nella vetreria Alberto Toso – per proseguire con due pezzi della serie Milleocchi – incisi da Franz Pelzel per Salir –, con alcuni inediti della fine degli anni cinquanta, e approdare ai singolari Vasi "variante" che nel 1957 ricevono il premio La Rinascente Compasso d'Oro – realizzati nella vetreria Galliano Ferro –, primo tentativo di sintesi "variabile" fra produzione artigianale e progettazione industriale. Sono realizzati in vetro iridato, incamiciato, colorato o sfumato secondo la versione formale e le dimensioni scelte dal maestro vetraio esecutore.

Oltre alla serie premiata con il Grand Prix della Triennale di Milano, sempre nel 1957, la ricerca di Vianello nell'industrial design è documentata dalla lampada Nelson, apparecchio brevettato, e da una serie di diffusori frutto della sua lunga attività di imprenditore nel settore dell'illuminazione.

La ripresa dei lavori progettuali della metà degli anni ottanta è testimoniata infine da opere come i colorati vasi della serie Indo, quelli a bocca raddrizzata aperta, i Bouquet e, a chiudere il percorso, l'essenziale vaso bruno molato a strati colorati Lady of Mistery del 1986.

L'impegno di Vinicio Vianello nel campo della formazione scolastica è documentato da un inedito manifesto del 1950 nell'antesignano Corso sperimentale di progettazione per disegnatori industriali e artigiani di Venezia – che vede coinvolti insieme a Vianello anche Giulio Carlo Argan, Carlo Scarpa e Franco Albini –, destinato a una specifica preparazione nella progettazione per la produzione industriale.
Agli oggetti si aggiunge la ricca documentazione – disegni, foto d'epoca, schizzi preparatori, libri, cataloghi originali di mostre, documenti sul premio La Rinascente Compasso d'oro meritato nel 1957, una rara raccolta di brevetti industriali depositati nei primi anni sessanta per proteggere disegni e soluzioni tecniche delle lampade di sua produzione nonché il catalogo che Giulio Carlo Argan gli dedicò nel 1970 – proveniente dall'Archivio Vinicio Vianello, conservato da Toni Follina a Treviso.


Vinicio Vianello.
Poliedrico e ingegnoso artista-designer, nasce a Venezia il 29 aprile 1923. Si forma all'Accademia di Belle Arti della città lagunare e intraprende l'attività espositiva al principio degli anni quaranta. Nell'immediato dopoguerra entra in contatto con il gruppo degli Spazialisti, ispirati a Lucio Fontana e attivi fra Milano e Venezia.
Nel 1950 la mostra personale alla Galleria Barbaroux di Milano segna l'apertura verso ambiti operativi diversi dalla pittura; in questa occasione espone infatti ceramiche e vetri che preannunciano le sperimentazioni del decennio successivo. Alle Biennali di Venezia e alle Triennali di Milano fra il 1950 e il 1954 presenta le serie dei Vasi asimmetrici, degli "atomici" e "spaziali", dei Milleocchi. Queste opere sono un importante esempio di ricerca tecnica e linguistica nel panorama del vetro soffiato, non solo muranese, particolarmente innovative sotto l'aspetto della configurazione formale e la relazione con lo "spazio", oltre che per la sperimentazione di soluzioni esecutive d'avanguardia e pertinenti. Negli stessi anni, a testimonianza dell'interesse nei confronti dell'architettura e di un possibile dialogo fra le arti, interviene con proprie decorazioni murali sulle nuove case Ina realizzate a Mestre, Lido di Venezia e Grado.
È curatore di varie mostre dedicate al vetro muranese, generalmente itineranti in Europa e negli Stati Uniti, nelle quali spesso espone anche le sue opere. In particolare, la mostra del 1956 a Göteborg, in Svezia, lo avvicina all'esperienza scandinava: un confronto fra produzione artigianale e approccio progettuale contemporaneo che costituisce per Vianello un riferimento importante per la svolta verso modalità ideative e produttive proprie dell'industrial design. Nasce allora la serie dei vasi "variante", che saranno premiati con il Compasso d'Oro ADI nel 1957. Nello stesso anno, l'assegnazione del Grand Prix dell'XI Triennale di Milano è un significativo riconoscimento al valore dei suoi oggetti.
Alla fine degli anni cinquanta si assiste a un'ulteriore apertura: Vianello brevetta e produce lampade in vetro soffiato concepite come oggetti industriali di serie. Nel 1970 Giulio Carlo Argan cura una pubblicazione dedicata all'attività condotta nel settore del vetro e del disegno industriale. Se la metà degli anni Settanta coincide con un nuovo fronte di attenzione progettuale verso gli apparecchi a energia solare, rimasti allo stadio di prototipo, l'interesse verso il vetro si rinnova nel 1986 con alcuni vasi realizzati in occasione di una mostra a Venezia. Muore nell'aprile 1999.


Vinicio Vianello: il design del vetro
Verona, Museo di Castelvecchio, Sala Boggian
25 novembre 2007 - 30 marzo 2008
a cura di:
Federica Capoduri

I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.

ha collaborato:
Ruth Miriam Carmeli
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