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 ROMEOROMEO. FOR GENTLEMEN AND GENTLEMEN


Da un'idea di Cleto Munari, interpretata da alcuni tra i più originali artisti e designer della scena europea e orchestrata dai mastri orafi di Fair Line, dinamica azienda vicentina che raccoglie la nobile tradizione locale dei preziosi, nasce la collezione RomeoRomeo: un progetto coraggioso e innovativo destinato a conferire nuove modalità espressive al gioiello per uomo.

RomeoRomeo infatti nasce con l'intento di restituire all'uomo il piacere di ornarsi, senza dover necessariamente scegliere tra eccesso e minimalismo. Rifuggendo da uno stereotipo maschile oramai superato, RomeoRomeo vuole essere soprattutto complice dell'uomo di oggi nell'impreziosire la propria immagine e nell'evidenziare le proprie scelte. For gentlemen and gentlemen, dunque, in assoluta libertà, come sottolinea il pay off ideato dall'agenzia COM.MA di Milano, cui è stata affidata tutta la comunicazione del progetto.

Le linee organiche della collezione, liberate dall'originale ispirazione di Cleto Munari e dalla fantasia dei designer, e concretizzate dall'abilità e dall'esperienza dei maestri orafi di Fair Line guidati da Gabriella Centomo, tratteggiano un dandy contemporaneo, per nulla retrò, ma anzi compiaciuto del proprio stile, in elegante equilibrio tra ostentazione ed eccentricità, in una affermazione libera ed a tratti ambigua del proprio essere.
Un esteta a tutto tondo, un Nuovo Narciso, contemporaneo e magnetico, ma decisamente ironico, che guarda dritto negli occhi lo stile ed affronta la propria immagine ed il giudizio degli altri in modo lieve ma mai titubante; vìs à vìs, ma senza per questo rifuggire da momenti di riflessione ed emotività, rievocati dalle forme armoniose e lussureggianti dei preziosi che ama possedere e donare: l'uomo RomeoRomeo è un uomo che si è reimpossessato in toto della propria esistenza, del proprio sentire, del proprio apparire, che si sente, perciò, assolutamente principesco.

LA COLLEZIONE E I SUOI CREATORI
Costituita da 10 pezzi principali, declinati in numerose varianti, la collezione RomeoRomeo sarà distribuita in serie limitata attraverso i più esclusivi gioellieri in tutto il mondo, con una diffusione volutamente di nicchia, dato l'elevato valore di design, delle lavorazioni e dei materiali impiegati, che puntano a creare oggetti di culto, per veri amatori.
Il pezzo simbolo. della collezione coordinata da Cleto Munari è rappresentato da Sinonimi, l'originale pendente creato da David Palterer, mentre Antonio Rossetti ed Elviro Di Meo firmano la serie denominata Simposio, costituita da anello, gemelli e portachiavi. Giorgio Cattano ha invece disegnato The Eye – che comprende anello, orecchini e pendente – e Germogli, collier più bracciale, e l'anello Segmenti.

LA CAMPAGNA DI LANCIO
Curata dall'agenzia COM.MA di Milano, l'unica in Italia specializzata in comunicazione e campagne sul target unconventional, la campagna si è avvalsa della direzione artistica di Micol Angeleri, e del fotografo Ciro Zizzo che immortalato la collezione conferendo un'immagine glamour a tutto il progetto.
Nel realizzare la campagna RomeoRomeo, COM.MA ha scelto di essere coerente con l'innovatività e l'anticonformismo che hanno generato la collezione e di perseguire un posizionamento raffinato con una buona dose di esclusività.
I mezzi privilegiati saranno internet e preziose pubblicazioni editoriali: lo stesso mix di innovazione e tradizione che meglio si adatta ad interpretare una linea così particolare, e a veicolarne al meglio la comunicazione presso i target circoscritti e di nicchia che si riconoscono in alcuni bacini di distribuzione esclusiva a livello mondiale.



RomeoRomeo
www.romeoromeo.eu
Fair Line
via Piazzon 48 - 36051 Creazzo - loc. Olmo - Vicenza
phone 0444 340221 / fax 0444 349766
www.fairline.it



Cleto Munari. Nasce a Gorizia e vive e lavora a Vicenza. Grazie all'incontro e all'incoraggiamento di Carlo Scarpa nel 1973, ha indirizzato la sua attività verso il design industriale, lavorando per importanti aziende a livello internazionale. Costantemente alla ricerca di spunti e di idee nuove e originali, è aperto ad una instancabile attività di analisi e sperimentazione di forme e materia. Risale al 1985 l'apertura di un suo laboratorio-studio-gioielleria dove, con alcuni architetti di fama internazionale, ha disegnato e realizzato gioielli e oggetti in argento per le sue collezioni d'avanguardia, vere e proprie svolte storiche nel campo della gioielleria mondiale. Gli oggetti di Cleto Munari sono infatti presenti nelle collezioni permanenti dei maggiori musei del mondo, fra i quali il Metropolitan Museum of Art e il Museum of Modern Art di New York. Molto è stato scritto sulla produzione artistica di Cleto Munari. Troppo poco Invece è stato detto sul rapporto sinergico tra quest'uomo colto spesso con le braccia incrociate dietro la nuca e lo sguardo apparentemente fisso nel vuoto mentre respira "il cuore delle cose", e l'artista che nel fulgore della propria creatività tramuta quel "cuore" in veri e propri oggetti d'arte, siano essi gioielli, orologi, oggetti d'arredo domestico o urbano: la ricerca della "figura delle cose" è dunque il perno su cui poggia il genio creativo di Cleto Munari; e non a casa è proprio La figura delle cose: Cleto Munari in Castel Sant' Angelo il nome della mostra tenutasi a Roma tra l'ottobre 1999 e il gennaio 2000. Questa ricerca a sua volta si basa su una filosofia di sintesi, dove non solo vengono utilizzati e sperimentati assieme materiali diversissimi tra loro, quali l'oro e l'argento, il vetro Murano, ed alcune pietre preziose (si pensi agli oggetti ad uso decorativo domestico ed alla collezione gioielli, ad esempio) ma dove vengono coinvolti prestlgiosi architetti e designers internazionali allo scopo di organizzare manifestazioni culturali quali luogo di incontro e dibattito di idee e progetti, come esemplifica l'imminente mostra a Palazzo Ducale a Venezia che raccoglie per la prima volta in assoluto ben 72 calici in vetro Murano per la Electrolux, i quali verranno esposti al Metropolitan Museum di New York, già sede permanente della collezione di gioielli Cleto Munari. Altrettanto importante è il recentissimo progetto relativo alla creazione di alcune penne stilografiche che verranno anch'esse esposte a fine anno in anteprima al Metropolitan di New York. Ed è proprio questo progetto che ha permesso al designer vicentino di unire alla propria ispirazione quella di Hans Hollein, Oscar Tusquets, Alessandro Mendini, Toyo Ito e di coinvolgere anche cinque scrittori premi Nobel per la letteratura, ovvero Saul Bellow, Toni Morrison, Naguib Mahfouz, Wole Soyinka e Josè Saramago. (Cristina Ossato).


David Palterer. Nasce ad Haifa nel 1949, vive e lavora a Firenze. È professore incaricato per il corso di Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano, sede di Mantova, ed ha insegnato Design Industriale per il prodotto d'arredo alla Facoltà di architettura di Firenze. Accademico Corrispondente all'Accademia elle Arti del Disegno di Firenze. Si occupa di progetti che spaziano dalla scala territoriale a quella urbana sino al progetto di interni. Tra i più recenti: il restauro di due importanti teatri in Toscana, i nuovi fronti e gli spazi comuni per una serie di centri commerciali in Italia e all'estero (tutt'ora in corso), Palazzo Giuli Rosselmini a Pisa da adibire a museo, il Museo del Giocattolo e del Bambino a Cormano (MI) e a Firenze il nuovo Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore e il recupero dell'immobile ex cinema Apollo. Curatore di mostre e manifestazioni con originali e suggestivi allestimenti in edifici storici e musei. La sua ricerca sul design, oltre ad una sperimentazione metodologica e formale che sfocia in una serie di "pezzi unici" come -Riflessioni (per Edizioni Galleria Colombari), vede il rapporto con importanti aziende, sia nella produzione industriale che in quella d'avanguardia, nel campo del vetro, ceramica, illuminazione e accessori per l'arredamento. Disegna per Artemide, Acerbis, Cleto Munari, Draenert Studio, Driade, Daum, Pampaloni, Ritzenhoff, Up Group (per la quale è anche art director), Vilca, Zanotta, Alcuni di questi oggetti fanno parte delle collezioni permanenti di importanti gallerie e musei (come il Kunstegerwerbe Museum di Vienna, l'Umeleckoprümyslové Museum di Praga, l'lsrael Museum di Gerusalemme, l'Het Kruithuis di Den-Bosch, il Musée des Beaux Arts di Montréal, la Civica Galleria d'Arte Moderna a Gallarate, il Fonds National d'Art Contemporain - Ministère de la Culture di Parigi, il Chicago Athenaeum, il Künstmuseum di Düsseldorf, Regione Autonoma Valle d'Aosta). Notevole l'attività espositiva con mostre personali o collettive nei più importanti luoghi deputati nazionali ed internazionali (Clara Scremini Gallery, Paris; Studio Trisorio, Napoli; Musée des Arts Décoratifs, Montréal, Canada; Museum Kunstlerkolonie, Darmstadt, Germania; Museum voor Sierkunst, Gent, e Provinciaal Museum voor Moderne Kunst, Oostende, Belgio; Current Gallery, Seattle; Kulturring Sundern e V., Stadtgalerie, Sundern, Germania; Centrum Sztuki Wspoczesnej Zamek Ujazdowski, Warsawa; Due spazi per una mostra: David Palterer in pericoloso equilibrio, Galleria Corso Tintori Arte e Museo Horne, Firenze). I suoi lavori sono presenti nella stampa specializzata internazionale e sulla sua opera sono stati pubblicati volumi per le Edizioni L'Archivolto di Milano (1997) e la collana Architetti della Vallecchi di Firenze (2002).


Antonio Rossetti. Nato nel 1943 a Pentone della Sila, in provincia di Catanzaro. Vive e lavora a Napoli. Dopo gli studi liceali classici, ha frequentato per due anni la Facoltà di Lettere Antiche, per poi trasferirsi a quella di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli -Federico II.. Borsista, contrattista, ricercatore e poi docente supplente dal 1990. I suoi interessi, come ricercatore, si sono incentrati sulla Filosofia dell'Arte e sull'Estetica. Interessi che ha trasferito in cinque volumi, usati per la didattica; che, come per gli antichi ha sempre ritenuto un'Arte. Relatore dal 1990 di circa cinquecento lauree, vincitrici di vari premi, è impegnato costantemente nella didattica, sviluppando un suo personalissimo linguaggio architettonico, dove accanto alla progettazione in senso stretto, ha trovato lo spazio per dedicarsi al disegno di gioielli. Attività, questa già precedentemente svolta dalla madre e dalla moglie. Nei suoi disegni un ruolo fondamentale lo hanno giocato sia gli studi classici che l'architettura. I suoi gioielli, infatti, sono anzitutto metafore di una storia; che, tradotte in schemi geometrici di sapore architettonico, danno ai gioielli un particolare senso, che non fa di questi soltanto oggetti estetici o vacue immagini, ma storia.


Elviro Di Meo. Nato a Caserta nel 1973, vive a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Lavora tra Caserta, Napoli, Roma, Milano, Venezia. Dopo gli studi superiori liceali, ha frequentato la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli - Federico II. Qui è nominato cultore della materia in varie discipline. Dal 2006 è docente a contratto presso la Facoltà di Studi Politici e per l'Alta Formazione Europea e Mediterranea - Jean Monnet. della Seconda Università degli Studi di Napoli. I suoi interessi spaziano in vari campi: come giornalista si occupa della cura e la promozione di uffici stampa; è consulente di vari enti impegnati nella Progettazione Territoriale; scrive per quotidiani sia in ambito locale che nazionale. Negli ultimi due anni ha rivolto essenzialmente i suoi studi avvicinandosi all'architettura contemporanea, collaborando con riviste internazionali del settore. Nello stesso tempo, riscopre il fascino del progettare: esperienza già consumata negli anni della prima e tarda adolescenza. Sceglie un particolare campo in cui esprimere il proprio linguaggio architettonico: il disegno di gioielli. Sarebbe riduttivo chiamarli monili o semplici ornamenti; piuttosto architetture da indossare come una seconda pelle. Messi da parte gli anni del consumismo sfrenato, dove tutto è all'insegna dell'ostentazione, in nome del dio immagine, fine a se stessa, si riscopre la geometria di linee pulite ed essenziali, per imporre le nuove regole del gusto e di un'estetica fortemente desiderata. Ha realizzato varie linee, tra cui: Omaggio a Carlo Scarpa, disegnata e prodotta insieme al professore Antonio Rossetti, docente di Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura dell'Università federiciana.


Giorgio Cattano. Nasce a Padova il 6 12 1968. Nel 1993 ottiene la laurea in architettura e inizia la collaborazione con diversi uffici di progettazione. Nel contempo segue e approfondisce gli studi in campi inerenti l'architettura e il design. 1995 corso di bioarchitettura presso l'istituto nazionale di Bioarchitettura. Nel 1996 consegue il Master in Industrial Design presso la Scuola Italian Design, Padova; nel 1997 frequenta il Corso avanzato in illuminazione presso il Centro Ricerche Targetti, Firenze. Nel 1999 si trasferisce in Olanda. Qui collabora con gli studi Veenedaal-associates e Van de Oever Zaaijer & P fino al 2007. Nel 2004 partecipa al corso avanzato di gioielleria presso l'atelier Amo Anke Akerboom, e nel 2006 esce la prima collezione: Forme Spaziali. Una serie di gioielli dove l'esperienza architettonica è rielaborata alla microscala della pelle umana. Nel 2006 apre lo studio G10design: uno spazio creativo aperto a tutti i settori del design. 10 simbolizza i molteplici campi di intervento, tra i quali: disegno di gioielli, architettura, grafica, disegno di luci. Tra le sue ultime attività la collaborazione con Sevilla Dance Center. Uno studio su luci, volumi e musica alla ricerca di nuove espressioni per la danza. Attualmente vive e lavora spostandosi tra Amsterdam (NL) e Siviglia (ES).




Cleto Munari
www.cletomunari.com

Elviro Di Meo & Antonio Rossetti
www.gioielli2000.com

Ciro Rizzo
www.cirozizzo.com

COM.MA
www.commaonline.it



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