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 MARMOMACC INCONTRA IL DESIGN 2009. HYBRID AND FLEXIBLE


Marmomacc Incontra il Design costituisce una delle principali tappe del programma culturale della 44ª edizione della fiera in programma a Verona dal 30 settembre al 3 ottobre 2009.
L'evento Marmomacc Incontra il Design, conta quest'anno la sua terza edizione e ha come obiettivo lo sviluppo di progetti realizzati con marmi e pietre, in collaborazione con un gruppo selezionato di aziende abbinate a designer e architetti noti a livello internazionale, che utilizzeranno i know how tecnologici propri delle aziende.

Marmomacc Incontra il Design vuole avvicinare professionisti, progettisti, designer e aziende del marmo, con proposte adatte a iniziare una storia importante quanto il materiale utilizzato, che attraverso una nuova agilità, nobiliterà molti impieghi.
Da La Leggerezza del Marmo nel 2007: una sfida alla gravità e alla natura della pietra a Pelle, Skin, Texture nel 2008: qualità tattili stupefacenti e aspetti visivi inaspettati, il tema proposto per il 2009 è Hybrid and Flexible.
Le chiavi di ricerca del nuovo tema di Marmomacc Incontra il Design sviluppano concetti di ibridazione, flessibilità, contaminazione, mutazione, metamorfosi, trasformazione.
La volontà del progetto si fonda sulla contaminazione di materiali, di processi produttivi, di estetiche, e vuole considerare la mutazione e la metamorfosi di forme e stili e la trasfomazione dei processi culturali e creativi. La trasversalità viene qui riconosciuta come uno dei veri momenti di sviluppo, in cui il design opera nuove sintesi tra processi lavorativi, tecnologia, linguaggi e comportamenti.
Il tema della flessibilità si interseca inoltre, con il tema della sotenibilità in quanto garante di una condizione di più felice investimento delle risorse. La predisposizioni a soluzioni tecnologiche e innovative, concorre a ridurre i costi delle opere di trasformazione.

L'obiettivo di Marmomacc è di sostenere in ogni edizione della mostra, un gruppo di aziende che si impegnano con un regolamento comune a realizzare un'opera o una tecnica sperimentale, sul tema proposto e discusso dalla matrice del progetto.
Questo terzo appuntamento è sostenuto da tredici aziende leader nel settore e da tredici designer e architetti, italiani e stranieri, accomunati da un impegno professionale e culturale di riconosciuto livello.

PROGETTISTI E AZIENDE
Alberto Campo Baeza con Pibamarmi
Aldo Cibic con Santa Margherita
Craig Copeland e Turan Duda con Henraux
Michele De Lucchi con MGM Furnari
Marco Fagioli e Emanuel Gargano con Vaselli Marmi
James Irvine con Marsotto
Marta Laudani e Marco Romanelli con Mele Design di Fratelli Mele
Francesco Lucchese con Scalvini Marmi
Marco Piva con Cava Romana
Luca Scacchetti con Grassi Pietre
Tobia Scarpa con Testi Fratelli
Francesco Steccanella con Il Casone
Patricia Urquiola con Budri



L'EVENTO ESPOSITIVO

L'occasione di ripercorrere le novità di quest'edizione appena conclusasi, consente di sottolineare l'originale percorso innovativo del prodotto litico, che è emerso passeggiando tra i padiglioni 6, 8 e 10 del quartiere fieristico veronese.

Entrando nel padiglione 6, nello stand de Il Casone, il giovane architetto Francesco Steccanella ha espresso magistralmente la sua attenta passione per la ricerca sui materiali. Come note su di uno spartito musicale, Steccanella ha alternato lamine di marmo ad una fine tarsia di legno, metallo e vetro, creando così un contrappunto ritmico sensoriale, tattile e cromatico.

Poco oltre, nello spazio espositivo di Marsotto la nuova collezione Edizioni di oggetti multifunzionali di arredo disegnati da James Irvine abitavano, idealmente, un giardino con piscina, very minimal.

Invece, nel progetto Ibrido di Tobia Scarpa, per Testi Fratelli, il marmo si faceva calore, antico focolare nel rivestimento di una stufa e di un camino. Là dove la stufa, in marmo di Carrara, si imponeva nello spazio come un imponente totem, dall'altro lato il camino lo rendeva quasi «a scomparsa». Volendo, il corpo in metallo del camino si poteva chiudere su sè stesso al fine di valorizzarne solo la raffinata cornice in marmo.

Gli architetti Marta Laudani e Marco Romanelli hanno presentato, per Mele Design di Fratelli Mele, una seduta-scultura. Come ibrido tra arte e natura, gli architetti a colpi di matita hanno scolpito il «nobile blocco» di pietra leccese.

Il felice matrimonio tra l'eccellenza della perizia tecnica di Budri con la genialità creativa di Patricia Urquiola ha superato qualsiasi aspettativa, creando il tappeto di un magico eden, dove una cascata di fiori coloratissimi oversize avvolgeva il visitatore.

Rarefatto, invece, era il lounge creato da Marco Piva per Cava Romana. Comode sedute ed eleganti tavolini riempivano delicatamente uno spazio, sospeso su imponenti colonne in marmo e metallo, pensato come un limbo high-tech per un ideale centro benessere del futuro.

Si lasciava il padiglione 6 attraversando lo «stand-museo» realizzato da Alberto Campo Baeza, dove si presentava, in un lirico allestimento parietale, tutta la collezione degli oggetti prodotti da Pibamarmi. Qui, all'interno della struttura, si offriva un'oasi di silenzio e meditazione. Immerso nella penombra, si poteva sostare a contemplare il lento passaggio di elissi luminose che riverberavano sulla superficie della pietra.

Proseguendo al padiglione 8, Michele De Lucchi presentava, per MGM Furnari, Decoro geologico e La torre dei trampolini. Entrambi in lava, il primo, nato da un gioco geometrico, era un rivestimento parietale, mentre il secondo era un mobile, composto da una serie di trampolini sovrapposti.

Completamente diversa la struttura sinuosa, in legno e marmo, progettata da Craig Copeland e Turan Duda per una nuova interpretazione espositiva dello stand di Henraux. La struttura-nastro conteneva al suo interno anche complementi d'arredo pensati specificatamente per creare così un'opera totale.

E poi. Omaggio alla tradizione palladiana, fusione tra la classicità dello spazio scenico e la contemporaneità degli oggetti, così Luca Scacchetti ha declinato il tema Hybrid and Flexible, nello stand di Grassi Pietre.

Al padiglione 10, per Santa Margherita si trovava il progetto Pietra in fiore di Aldo Cibic, ovvero, cercare di umanizzare l'architettura, lasciandola contaminare dalla natura.

Sicuramente piena di poesia era anche l'interpretazione, dei giovani architetti Marco Fagioli ed Emanuel Gargano, di flettere la pietra, come fosse una tessuto. Modulare, allora, il perimetro dello stand espositivo di Vaselli Marmi, in uno sviluppo sinuoso del volume, reso tale dalla scansione ritmica dell'alternarsi irregolare di sottili lesene a leggeri vuoti.

Opposta era, invece, la proposta dell'architetto Francesco Lucchese nell'allestimento per Scalvini Marmi, dove ha creato uno spazio vivace di colonne in marmo e plexiglas che sembravano dissolversi nella riflessione data dalla lucentezza metallica del pavimento e del soffitto.




Marmomacc 44ª edizione
Marmomacc Incontra il Design
Verona Fiere - Verona
tel. +39 045 8298242
www.marmomacc.com
a cura di: 
Evelina Bazzo 

I.

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