| FIAM ITALIA |
Originalità e innovazione tecnologica così in modo semplice ed essenziale potremmo sintetizzare la storia e la produzione di quest'azienda ormai nota nel panorama europeo del design d'arredo. Liberare il vetro dal ruolo storico di complemento ornamentale, era la sfida che aveva mosso nel 1973 Vittorio Livi, giovane imprenditore e progettista, a lanciarsi nell'impresa del "cristallo curvato". Fu una rivoluzione artigianale e tecnologica, che ha fatto dell'azienda un leader del settore. In comune con altre esperienze imprenditoriali di successo la Fiam coniuga la tradizione della lavorazione artigianale (da una terra ricca di storia artigiana, come le Marche) con le conquiste tecnologiche del cristallo curvato: il risultato della sfida alle leggi fisico-chimiche, alla sua particolare plasticità. Dall'incontro con illustri designers, come Enzo Mari, Giugiaro design e Philippe Starck, per citarne solo alcuni, sono nate le collezioni Fiam, singolari nelle forme e straordinarie per innovazione tecnologica e dettagli tecnici.
All'insegna della sperimentazione a vasto raggio, oggi la Fiam si propone sui mercati con una doppia veste, come realizzatrice di complementi d'arredo - tavoli, poltrone, vetrinette - e come produttrice di oggetti ornamentali, realizzati con la collaborazione dei maggiori artisti contemporanei; fra i più significativi: la Fontana di Bruno Munari, Ipotenusa di Vittorio Livi o Scultura in vetro di Umberto Mariani.
Alcuni prodotti Fiam Italia hanno ottenuto riconoscimento internazionale, tanto da essere esposti nelle collezioni di design dei principali musei del mondo: il tavolino Atlas e la poltrona Ghost, forse fra i pezzi più noti, al Musée des Arts Decoratifs a Parigi; la consolle Dama al Design Museum di Londra; il tavolino Tango nella mostra itinerante Mutant Materials in Contemporary Design presso il M.O.M.A. di New York U.S.A.
Da segnalare fra le ultime collezioni quella di specchi Caadre, disegnata da Philippe Starck, che reinterpreta il gusto tutto settecentesco dell'immagine riflessa e la capacità di arricchire gli spazi tramite grandi specchi. Attraverso una raffinata vena ironica Starck demitizza l'oggetto, fino a portare l'argentatura sulla cornice perimetrale ed eventualmente arricchirla di raffinate incisioni, realizzate a mano da artigiani toscani. La collezione propone specchi di dimensioni diverse, con una serie di accessori che consentono anche il loro suggestivo posizionamento a terra, evocando immagini di atelier d'alta moda di tempi andati.
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Testo:
Barbara Giannessi |
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ha collaborato:
M.Angeles Fernández Alvarez |
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