ANDREA MARINI |
Andrea Marini è nato a Firenze il 19 aprile 1948, ha frequentato il Liceo artistico e si è laureato in Architettura all'Università di Firenze. Si è sempre dedicato all'attività artistica ma ha iniziato ad impegnarsi con continuità solo dal 1987. La sua prima mostra risale al 1989. Successivamente ha partecipato a varie mostre personali e collettive sia in gallerie d'arte che in spazi pubblici. Vive a Firenze e lavora in uno spazio di tipo industriale a Calenzano (Fi).
Note critiche
Andrea Marini crea oggetti "che non esistono in natura, ma che potrebbero nascere e svilupparsi secondo proprie regole" (Patrizia Landi). Inventa "forme allo stato embrionale", a cui dà titoli significativi: Coltura, Infiorescenza, Incubazione. L'artista gioca sulla mutevolezza dell'oggetto, sulla sua ambiguità: i Nidi, costruiti di filo spinato, possono diventare anche Trappole; sono involucri che rimandano a "percorsi interiori, fili della memoria che a volte si dipanano e alle volte si inviluppano riavvolgendosi su se stessi in atteggiamenti di attesa" (Patrizia Landi). Attraverso l'immaginario organico fantastico di Marini, materiali della produzione industriale (polistiroli, resine, vetroresine, smalti, metalli) si trasformano in volumi di formale semplicità, la luce naturale viene sostituita da luci artificiali (neon e lampade Wood), giungendo infine ad essere concepiti come nuovi codici di vita.
Introduzione a Tracce fuori centro: Gilberto Zorio e Andrea Marini, Villa Vogel, Firenze 2001
Andrea Marini, muove da una dimensione avvolgente e tondeggiante direttamente in un fronte altrimenti avvolgente, che è forse più proprio definire acuto, spigoloso, in alcune opere – per i materiali usati – scomodo al tatto e però ogni volta tale da risultare fascinoso alla vista. I titoli delle opere, tutti, fanno esplicito, poetico riferimento ad una situazione di vitalismo rilevato ovunque, dell'aria come nella materia: questi ambedue si fanno oggetto, scultura fisico/sensibile che impegna lo spazio, dichiaratamente per priorità installative, quindi anche per scansione di tempi, di ritmi. Se il nucleo primario dell'opera è da individuarsi nella necessità o problema linguistico che fisicamente si pone all'artista ogni volta in maniera differente – dalla resina al filo di ferro –, ebbene è proprio a procedere su questo che cresce e si sviluppa la forma, ammiccante, ambigua nella sua fisicità, quindi anche magari surreale (lunare), in ogni caso tale da risultare calda e disincantata, ovvero prossima all'ironia che sempre si accompagna alla riflessione.
Giandomenico Semeraro, 2000
Andrea Marini, senza troppo facili toni drammatici, cercando l'obiettività e il distacco dell'osservatore imparziale, ma non rinunciando a una certa dose di ironia, ha creato questo universo dai toni grigi, dalle superfici opache, mantenendo o trasformando, con grande conoscenza inventiva, le caratteristiche dei materiali usati. Un universo nel quale naturale e artificiale non si scontrano più ma al contrario si intrecciano partorendo una nuova era del mondo nella quale, pur essendone stato l'artefice, sembra essere proprio l'uomo a doversi sentire a disagio e, rassegnato e stupito, a dover aspettare il lento procedere della propria estinzione.
Gianni Caverni, 1998
L'idea fondante della produzione artistica di Marini, sin dagli inizi, è quella del divenire che si attua attraverso la trasformazione, generando la forma, un'altra forma, la materia altra materia, in un continuum che evoca quello della natura. Da sempre sono elementi basici della sua ricerca i nessi, il continuo rapporto dialogico tra il mondo organico, vegetale e animale, e quello inorganico, tra gli elementi naturali e quelli artificiali, e questo risulta evidente anche dai materiali usati, con l'accostamento di materie naturali, come il legno, il ferro, il piombo, l'alluminio, il rame, con altre artificiali come la gomma, il plexiglass, il polistirolo, il vetroresina.
Elda Torres, 1995
Personali
Studiotalks, a cura di Associazione culturale Start, visita allo studio introdotta da Bruno Corà, Calenzano (Fi), 2005
Ibernauti, a cura di Patrizia Landi, Libera Accademia di Belle Arti, Firenze, 2004
Sradicato, a cura di Ronaldo Fiesoli, Patrizia Pepe, Capalle, Firenze, 2003
Ovovoidi - Cotto ad Arte: progetto di Daniela Cresti, Località Torri, Rignano Sull'Arno, Firenze, 2003
Effettoserra, a cura di Paola Ballerini, Associazione Culturale Grafio, Prato, 2002
In Nuce, Recalcati Arte Contemporanea, Torino, 1998
In rerum natura, La Corte Arte Contemporanea, Firenze, 1998
Fiorile Arte, a cura di Vladimiro Zocca, Bologna, 1997
Bilancia delle Anime, a cura di Valeria Bruni, Galleria Spazio Immagine, Foligno, 1994
L'Armonia Discorde, a cura di Emidio De Albentiis, Palazzo Comunale, Perugia, 1993
Studio d'Arte Contemporanea Renata Torino, a cura di Lia De Venere, Isernia, 1993
Un teatro di forme, a cura di Gino Calende, Chiesino di S. Ambrogio, Prato, 1989
Collettive
Il giardino immaginato, progetto e organizzazione Luca De Silva coordinamento artistico Bruno Corà, Palazzo di S. Clemente, Firenze, 2006
Arttrazione, testo critico di Carlotta Pazzagli, Artesi, Firenze, 2006
4me fo(u)rme, a cura di Fiorella Nicosia, La Corte Arte Contemporanea, Firenze, 2006
Boart, Colectiva Artistas Italianos Magatzemsd'artvalencia Galeria, Valencia, 2006
Inseguendo il coniglio bianco, a cura di Loris Schermi Alberto Miralli Arte Contemporanea, Viterbo, 2005
Bicisalide, Cicli d'arte, art nest, Firenze, 2005
Tracce fuoricentro live, a cura di Gaia Bindi e Patrizia Landi, Fuoricentro, Livorno, 2004
Dialoghi muti, a cura di Gianni Caverni e Lorenzo Pezzatini, Cure d'arte, Area Pettini Burresi, Firenze, 2003
Arte in Orto, Orto Botanico di Firenze, Giardino dei Semplici, 2003
Tracce fuori centro: Gilberto Zorio e Andrea Marini, a cura di Bruno Corà, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e Quartiere 4 di Firenze, Villa Vogel, Firenze, 2001
Invasioni, a cura di Francesca Milani e Patrizia Landi, Lastra a Signa, Firenze, 2001
Inveri-Similis, a cura di Giandomenico Semeraro, La Corte Arte Contemporanea, Firenze, 2000
Artificialia, a cura di Patrizia Landi, Palazzo Marini, Rosignano Marittimo, 2000
Contro la pena di Morte, a cura di Lara-Vinca Masini, Fortezza da basso, Firenze, 2000
MiNiPiXiL, Fiorile Arte, Bologna, 1999
Caos Italiano nuove visioni, a cura di Ruggero Maggi e Carmelo Strano, San Vito al Tagliamento, 1999
Inscritta, a cura di Giandomenico Semeraro, Cascina, 1999
Manod'opera al nero, Galleria Container, Firenze, 1998
Anime in autoritratto, Milan Art Center, Miart: Fiera di Milano, 1997
Riparte, Milan Art Center, Roma, 1997
1° premio Trevi Flash Art Museum, Palazzo Lucarini, Trevi, 1996
Grands et jeunes d'aujourd'hui, espace Eiffel, Branly, Paris, 1996
Mercantia, VIII° Festival Internazionale del Teatro da Quattro Soldi, Certaldo, 1995
Pompei a Borgo Marelli, Manod'opera, Borgo Marelli, Fiesole, 1995
Manod'opera, a cura di Patrizia Landi, Cardillac Cafè, Firenze, 1994
Studi aperti '94, a cura di Fiammetta Strigoli, Firenze, 1994
La soglia interna, a cura di Fiammetta Strigoli, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia di Firenze, 1994
Centro Luigi di Sarro, a cura di Patrizia Ferri, Roma, 1992
Estuario, a cura di Patrizia Ferri, Praia a Mare, 1991
Intra Moenia, a cura di Massimo Duranti e Antonio Carlo Ponti, Corciano, Perugia, 1991
L'Utopia possibile, a cura di Nicola Nuti, padiglione ex avicolo, Firenze, 1990
Galleria Atelier, Carrara, 1990
S/Definizione d'Artista, a cura di Valeria Bruni, ex casello idraulico, Follonica, 1990
Studi aperti, Arteria, Prato, 1990
Andrea Marini
via degli Artigiani, 72
50041 Calenzano – Firenze
cell. 347 8751230
www.andreamarini.it
info@andreamarini.it
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Open Space
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Ha collaborato: Federica Capoduri
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