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 WATERFULL LIVING CONCEPT


Questa tesi di Laurea è uno dei progetti sviluppati all'interno del Laboratorio di Sintesi Finale Nuovi Scenari Abitativi, in cui è stato affrontato il tema dell'abitare contemporaneo, indagando nuove tendenze e nuovi approcci progettuali per la costruzione dell'ambiente abitato. (…)
La tesi di Laurea di Mario Ferrarini si pone come obbiettivo primario della ricerca e della proposta progettuale il rapporto tra l'ambiente bagno e l'intera abitazione: integrazione, multifunzionalità, fusion spaziale, funzionale e formale, sono i temi su cui ruota questo progetto. (…)
È un progetto di ricerca ed in quanto tale contiene un certo grado di utopia nel concept generale, ma è anche un lavoro molto approfondito dal punto di vista del disegno e della fattibilità tecnica, che indaga e sviluppa in maniera molto intrigante alcuni aspetti tecnologici complessi, industrialmente ancora sperimentali.
Gabriele Buratti


Premessa
Lo scenario abitativo negli ultimi decenni ha subito una progressiva modificazione nella fruizione degli spazi: luoghi prima definiti e vincolati da confini precisi, come la cucina, il soggiorno, la camera da letto, ora sembrano mescolarsi.
Ciononostante, nell'Ottocento, ancor prima di riunirsi in un unico ambiente, le attrezzature destinate all'igiene e alla cura del corpo si celavano sotto forma di "apparecchi mimetici" che ben si armonizzavano all'interno delle stanze da letto nobiliari.
La stessa armonia che legava ambiente notte e igienico si ripropone, in un certo senso, come leitmotiv odierno nella progettazione del bagno attraverso una continuità, osservabile, per esempio, tra bagno e stanza da letto, che si slega dall'immaginario consolidato nel considerarlo come scenario isolato.
Il Progetto Waterfull Living Concept si sviluppa intorno all'analisi del locale bagno tradizionale e dei comportamenti che sono confluiti all'interno di questo ambiente ( leggere, telefonare, giocare, cambiarsi d'abito, ecc.). A seguito di tale analisi il bagno si prefigura come contenitore asettico e standardizzato, privo del valore primitivo legato alla simbologia dell'acqua.
In particolar modo la vasca dovrebbe trasmetterci il senso di protezione che ci richiami alla mente, seppur a livello inconscio, la vita intrauterina, condizione primordiale di assoluto benessere.
Una concezione, questa, che si traduce nella contestualizzazione e centralità della vasca , che va ad integrarsi con elementi-arredi affini (letto, divano, chaise-longue) per generare una piattaforma conviviale (benessere dato dallo stare bene insieme) nata per deformazione dello spazio.
Formalmente simile la zona lavabi-fitness è area rigenerativa (si svolge attività fisica, ci si lava, ci si trucca ecc.) mentre il piano di lavoro si presenta come tavolo generico da utilizzare per cucinare, lavorare e mangiare, sottolineando che l'attenzione per il cibo è oramai entrata a far parte della condizione fisica, nonché mentale, di benessere dell'individuo.
Lo sviluppo orizzontale è interrotto da due "totem" multifunzionali che rendono possibili, oltre alle usuali azioni igieniche (wc/bidet/doccia), attività diversificate, ricordo di quei comportamenti trasferiti al locale bagno tradizionale.
Con Waterfull Living Concept il bagno può essere vissuto, ma anche abitato.

Waterfull Living Concept
Rientrando a casa la sera, ci lasciamo alle spalle la frenesia dei ritmi quotidiani. Il desiderio è ovviamente quello di rilassarsi, salvo poi accorgersi che, non soddisfando tali esigenze, si trascorre poco tempo nella propria abitazione ricercando al di fuori gli stimoli necessari alla rigenerazione del corpo e della mente: si fa attività sportiva o si va nei centri benessere ad esempio.

In questa ricerca di equilibrio psicofisico svolge un ruolo primario il rapporto che si instaura tra l'uomo e l'acqua. Legame già riscontrabile nelle culture classiche e orientali che, attraverso terme e bagni pubblici, hanno saputo offrire alla collettività la possibilità di usufruire di tutte le funzioni curative e rigenerative dell'acqua.

Mentre cosa succede nel nostro panorama abitativo? Il bagno risulta strutturato sulla base di funzioni prettamente igieniche dove, ad eccezione del "rilassarsi in vasca", è totalmente assente il rapporto col benessere.

Tuttavia notiamo come nel bagno si siano trasferite abitudini normalmente svolte fuori, come leggere il giornale, fare una telefonata riservata, fumare di nascosto una sigaretta o altro. Ne risulta la necessità di abbattere i limiti tradizionali di intendere il bagno per adeguarlo a nuove esigenze di benessere.

Il riassetto lega intimamente il locale bagno, e le attrezzature all'interno, con gli altri ambienti della casa, a generare continuità e fusione tra le funzioni stesse ed in relazione allo spazio.
LIl senso di benessere si trasferisce così dal bagno all'intera abitazione.

Il bagno va ora inteso come casa e la casa come un bagno: non solo viverlo, come già avviene, ma abitarlo.

Sono quindi le attrezzature base del locale bagno (lavabo, vasca, doccia e wc/bidet) che vanno a generare e distribuire lo spazio integrandosi con elementi-arredi affini:

Il lavabo (non è altro che un bacino di raccolta su un piano) si fonde con il piano cucina, con il tavolo da pranzo e la scrivania da ufficio; la vasca pone similitudini con il divano, chaise-longue e letto dove relax e benessere derivano da un utilizzo affine (si sta seduti o sdraiati).
La doccia, riconducibile a sauna/bagno turco, può anche essere vista come spogliatoio secondo quei comportamenti diversificati prima analizzati (in bagno mi cambio, mi guardo allo specchio). Infine i wc/bidet ricordano una seduta (i primi sanitari erano mimetizzati), una panca e cassapanca/contenitore.

Definendo lo scenario metropolitano come possibile location identifico come 100 mq siano la soluzione abitativa progettata.

Individuato lo spazio tutto deve ricordare l'armonia data dall'acqua e dalle sue deformazioni: l'onda costituisce appunto il riferimento formale di generazione dell'intero spazio abitativo.
Il progetto risulta quindi costituito da fasce tra di loro affiancate, elementi orizzontali nati per deformazione del pavimento, che generano ad altezze differenziate il supporto per le diverse attrezzature.
Contrapposte all'andamento orizzontale, "scatole luminose" vanno ad incorporare funzioni multiple. L'insieme di questi elementi genera una concezione e percezione nuova dello spazio.

Le attrezzature sono state studiate per adattarsi a differenti conformazioni spaziali.

In dettaglio le nuove attrezzature sono: il piano rigenerazione, il piano lavoro, la piattaforma benessere, e i due totem multifunzionali.

Piano rigenerazione. Questa zona è sede delle attività .siche rigenerative, di recupero della condizione .sica ottimale attraverso esercizi sulla panca fitness, o semplicemente lavandosi, truccandosi.

Il lavabo doppio bifacciale, con specchio a comparsa attrezzato, si integra nel piano al .ne di esaltare lo sviluppo per deformazione del pavimento.

Il piano di lavoro è un lungo elemento orizzontale, anche qui apparentemente privo di attrezzature per l'adozione di piano cottura e cappa perfettamente integrati.
L'attenzione per il cibo è chiaramente parte della condizione .sica nonché mentale dell'individuo. Tale zona si dimostra a tutti gli effetti come necessaria alla definizione di uno spazio costruito attorno all'idea di benessere.

Centralità della piattaforma è centralità dell'elemento acqua, sinonimo per eccellenza di benessere: isola questa conviviale legata alla fruizione del piacere nello stare insieme.
Vasca, divano/chaise-longue e letto, risultano appartenenti ad un unico elemento, ad un'unica materia. Il divano in particolare ha schienale direzionabile all'interno verso la vasca o verso delle sedute, oppure, asportandolo, diviene chaise-longue.

Ad interrompere lo sviluppo orizzontale due totem multifunzionali. Il primo totem incorpora funzioni igieniche primarie e un lavamani. Una volta chiusi wc e bidet si mostrano come sedute da poter utilizzare a proprio piacimento.
In questa configurazione la zona igienica diviene corridoio di passaggio dove sedersi momentaneamente.
L'appendiabiti nella nicchia esterna è richiamo visivo dell'ulteriore utilizzo possibile all'interno: il totem è anche spogliatoio (attrezzato con barre, appendini e specchio).

Formalmente simile l'altro totem integra funzioni standard di doccia, sauna e bagno turco. Esternamente una parete è libreria, l'opposta è superficie di proiezione video. Anche qui chiaro è il rapporto interno-esterno: fuori libreria rimanda alla possibile destinazione d'uso interna (sala lettura).

Entrambi i totem interagiscono con l'ambiente diffondendo luce, attraverso un sistema computerizzato di gestione di pellicole elettroluminescenti. L'impianto permette di ottenere luce solo all'interno, solo all'esterno o simultaneo e poterne variare anche la cromia.

Nell'insieme lo spazio risulta dinamico, in movimento. Sul fondo un'armadiatura a tutta parete ed altezza per lo stoccaggio del necessario. Il bianco come supporto neutro a risaltare i pochi arredi e accessori necessari oltre che colore "incolore" ottimale alla diffusione della luce generata dai due totem.

L'interferenza della luce con l'ambiente, variabile in intensità e colore, a creare un effetto di cromoterapia totaleper una percezione di un benessere globale multisensoriale.


Il testo e le immagini riportati sono tratti dalla tesi di laurea 182597 di Mario Ferrarini, Waterfull Living Concept: Abitare il bagno; relatore prof. Gabriele Buratti, Politecnico di Milano, Facoltà del Design, Laboratorio di Sintesi Finale Nuovi Scenari Abitativi, A.A. 2003 - 2004.


Mario Ferrarini
via Stoppa, 16
22020 San Fermo della Battaglia - Como - Italy
Mobile: +39 338 268 1030
Fax: +39 031 211 557
mario_ferrarini@virgilio.it

Gabriele Buratti
Buratti + Battiston Architects
via Cellini, 5
20020 Busto Garolfo - Milano - Italy
Tel:+39 0331 569575
Fax:+39 0331 569063
www.burattibattiston.it

Testo: 
Mario Ferrarini 
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ha collaborato:
Catalin Ilie Stroe


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