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 «OP. CIT.». n° 142, SETTEMBRE 2011


È disponibile in libreria l'ultimo numero – il 142 – della rivista «Op.cit.», selezione della critica d'arte contemporanea, diretta da Renato De Fusco.
Gli argomenti dei saggi vanno dalla riflessione circa i nessi fra la peculiare tonalità perturbante o abnorme di numerosi exempla dell'architettura contemporanea e la dimensione del «sublime» – Paola Gregory, Nescio quid: riflessi del sublime nell'architettura contemporanea – al ruolo dei diversi attori del mondo dell'arte contemporanea (musei, curatori, committenza, mercato) in una pratica che, passando da un «codice multiplo» a «tanti codici singoli e specializzati» ha acuito il gap di comprensibilità e decodificazione del significato delle stesse opere d'arte – Olga Scotto di Vettimo, Continuando ad interpretare l'arte di oggi.

Un interessante contributo di Pietro NunzianteLe cose che contano – indaga infine l'opera di Sigfried Giedon e come la fenomenologia della meccanizzazione proposta dall'autore possa offrire un contributo ancora attuale per proseguire la sua «storia anonima» costellata e caratterizzata da «scoperte e invenzioni, che prive di un movimento intellettuale coeso di riferimento, hanno rivoluzionato la cultura materiale del produrre», in modo quasi silente, nell'età contemporanea. Quell'«era della meccanizzazione» – evolutasi prima con l'automazione e quindi con l'informatizzazione –, dove all'esorbitante espansione dell'ambito del «fattibile» non pare più corrispondere un adeguato patrimonio di conoscenze teoriche, etiche e filosofiche atte a governare compiutamente e orizzontare gli scenari delle pratiche umane future.

Corposa e acuta come sempre la tradizionale sezione Libri, riviste e mostre dedicata alle recensioni, in questo numero a cura di: Pasquale Belfiore, Alessandro Castagnaro, Francesca Lanz, Irene Pasina, Massimo Visone.

Tra i volumi recensiti segnaliamo: Paola Gregory, Teorie di architettura contemporanea. percorsi del Postmodernismo, Carocci editore, Roma 2010; G. D'Amato, Architettura: una storia a ritroso. Dal decostruttivismo al Classicismo, Bruno Mondadori, Milano-Torino 2010; G. Freda, La collina della primavera. L'architettura moderna di Tel Aviv, FrancoAngeli Editore, Milano 2011; B. Bogoni, M. Lucchini (a cura di), Architettura, Contesto, Cultura. Intersezioni d'arte nel progetto, Alinea, Firenze 2011; P. Sparke, Interni moderni. Spazi pubblici e privati dal 1850 a oggi, Einaudi, Torino 2011.

Conclude il numero – come di consueto – la sezione (a cura di Maria Antonietta Sbordone e Dario Moretti) Le pagine dell'ADI che questa volta sono dedicate ai due mini-saggi della presidentessa Luisa BocchiettoRi-conoscere il design italiano – e del vicepresidente Giovanni Cutolo – l'assai arduo Il design come promessa di felicità – entrambi pubblicati sul volume della XXII edizione del Compasso d'Oro ADI. Inoltre viene proposta in coda la traduzione del testo pubblicato sul n° 74 della rivista «ArcDesign» da Guto Indio da CostaI premi design e il Compasso d'Oro – che dà un interessante spaccato dal punto di vista «interno» di un giovane giurato su alcune competizioni di rilievo internazionale – D& AD, Observeur, Red Dot – paragonandone i rituali, le norme, i pregi e i difetti con la competizione italiana di quest'anno.












«Op. cit.». n° 142
Rivista quadrimestrale di selezione della critica d'arte contemporanea
settembre 2011, Electa Napoli, Napoli


Paola Gregory, Nescio quid: riflessi del sublime nell'architettura contemporanea
Olga Scotto di Vettimo, Continuando ad interpretare l'arte di oggi
Pietro Nunziante, Le cose che contano

Libri, riviste e mostre a cura di:
Pasquale Belfiore, Alessandro Castagnaro, Francesca Lanz, Irene Pasina, Massimo Visone.

Le pagine dell'ADI (a cura di Maria Antonietta Sbordone e Dario Moretti)
con contributi di:
Luisa Bocchietto, Ri-conoscere il design italiano
Giovanni Cutolo, Il design come promessa di felicità
Guto Indio da Costa, I premi design e il Compasso d'Oro

Op. cit., Edizioni Il Centro | Electa Napoli, Napoli, dal 1964 a oggi. E' la rivista quadrimestrale di selezione della critica d'arte contemporanea edita da Edizioni Il Centro – fino al gennaio 1996 –, e quindi da Electa Napoli. Diretta ininterrottamente dal 1964 da Renato De Fusco, «Op.cit.» raccoglie ormai 142 fascicoli in oltre 45 anni di prestigiosa saggistica critica internazionale di architettura, design e arti visive.
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