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 BALERI ITALIA / SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE MILANO 2006


Baleri Italia nasce nel 1984 come azienda editrice di complementi d'arredo di alta qualità e contenuto progettuale, per iniziativa di Enrico Baleri, imprenditore colto e creativo, che dà seguito alle sue attività di ricerca e progettazione nel campo del design, iniziate alla fine degli anni '60 dietro ispirazione di Dino Gavina, e proseguite nel 1972 con la creazione dello studio Pluri, ed in seguito con la partecipazione alla fondazione della azienda Alias alla fine degli anni '70.

La spinta verso un personale modo di intendere il linguaggio progettuale porta alla creazione di Baleri Italia, azienda che fin dagli esordi, con il supporto di un Centro Ricerche innovativo, sviluppa prodotti dal forte contenuto formale e funzionale grazie alla costante attività di talent-scouting che ha portato l'azienda a scoprire talenti nascenti, primo fra tutti in ordine di tempo il giovane Philippe Starck, e alla continua sperimentazione tecnologica che ha permesso a Baleri Italia di essere spesso innovatrice per la scelta dei materiali, della loro tipologia di lavorazione e delle soluzioni progettuali applicate al prodotto finale.

L'attività di progettazione e realizzazione industriale è sempre dettata dalla filosofia aziendale che pone l'uomo e l'ambiente che lo circonda al centro del progetto e dalle alte qualità tecniche del prodotto che ne fanno un oggetto senza tempo, adatto a molteplici situazioni di arredo.

Erede di una grande tradizione progettuale Baleri Italia disegna e produce mobili contemporanei che sono sempre all'avanguardia formale e funzionale del mondo del design. L'innovazione e la versatilità di uso rendono la collezione adatta al mercato residenziale, rispettando la grande varietà dei contesti di uso e non imponendo una immagine di total look al cliente o al consumatore finale.

Al Salone Internazionale del Mobile 2006, Baleri Italia propone delle novità disegnate da Arik Lévy, Jeff Miller, Bruno Rainaldi, Roel Vandebeek ed il gruppo eb&c.

Ispirati da impossibili origami, i piani sfaccettati del coffe-table Folded, del designer Arik Lévy, creano una superficie sfumata. Allo stesso complessi e semplici, i riflessi fanno contemporaneamente apparire e scomparire la superficie, enfatizzando ed eliminando la nozione di piano, il quale non ha inizio né fine.

Uno spicchio di infinito, il tavolo Sam, sempre ideato da Arik Lévy, sembra estendersi oltre la sua base. Librandosi sulle sue gambe, ispira leggerezza e respiro, offrendo allo stesso tempo stabilità e robustezza. Moderno, amichevole e puro, Sam è un tavolo da vivere.

Il tavolo Bigbend, del designer americano Jeff Miller, confonde i ruoli familiari di struttura e superficie. I grandi piani piegati che formano i suoi lati incorporano la posizione delle gambe, evitando abilmente allo stesso tempo il contatto con le stesse gambe di chi è seduto. I tre pannelli, altrimenti deboli se presi da soli, creano una robusta trave vuota quando sono fissati insieme.
Struttura, superficie e funzione si combinano, in un unico materiale omogeneo, creando il gesto di una forma archi-sculturale, ma leggera, planare ed aperta.

Littlebig, progettata da Jeff Miller, è una sedia di dimensioni standard inserita in una struttura più larga. La forma di uno schienale alto le dona un'aria regale senza renderla ingombrante. Un'occhiata rivela che la seduta è ammortizzata interamente dalla parte anteriore della struttura, come una robusta mensola. La seduta in legno multistrato è modellata utilizzando una tecnologia di piega in 3D che permette di ottenere le sue esclusive ali allungate. La struttura alta è quindi libera di librarsi lontano dallo schienale della sedia, enfatizzando ulteriormente il suo ruolo visivo e ricoprendo altre funzioni – una maniglia per una facile manovrabilità ed un discreto appoggio per la giacca.

Plato, sempre dal design di Jeff Miller, è un sidetable in marmo bianco di Carrara. Può diventare seduta, un sottile cuscinetto rosso è incluso, e contenitore e come tale essere utilizzato in composizioni che ne prevedano l'impilabilità. Deriva da un approccio costruttivo opposto a quello di una scatola aperta; è allo stesso tempo arioso e massiccio. Scolpire un vuoto da un solido piuttosto che costruirlo dai 4 lati conferisce alla forma generale un carattere più elementare e integrale. Si tratta tanto dello spazio negativo, il materiale mancante, e lo sforzo richiesto per estrarlo, quanto del restante materiale visibile, tangibile e utilizzabile. Funzionalmente, ci sono due superfici di proporzioni utili sia per contenere che per servire. Il blocco, precedentemente pesante, è ora sufficientemente leggero per essere maneggiato.

Protagonista è il tessuto Doragon. Viene dall'oriente. Dragoni, nuvole, animali fantastici che appaiono e scompaiono mimetici nel monocromatismo assoluto. E monocromatico è il corpo liscio al tatto, prestante nella sua staticità. Tutto ciò è il rivestimento di Modè, famiglia di contenitori progettati da Bruno Rainaldi, vincitore del Premio ADI Compasso d'Oro con la libreria verticale totemica Ptolomeo.

Il nuovo tavolo VDB, design Roel Vandebeek + eb&c, è costruito con un telaio di alluminio. Le dita schiacciate sui lati possono facilmente sostenere il piano in vetro. Questo non cambia l'archetipo, aggiunge solamente una forma raffinata. Queste dita formano una semplice decorazione con un senso costruttivo. Quando la luce gioca con il vetro e le dita, un'immagine molto poetica nasce: serena, affascinante e rigenerante.


 Ulteriori informazioni sui prodotti delle passate stagioni in SIdMM 2005  


Baleri Italia
Via Tonale, 19
24061 Albano S. Alessandro - Bergamo
Tel. +39 035 584811
Fax +39 035 584899
www.baleri-italia.it

 
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ha collaborato:
Umberto Rovelli




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