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 ECODESIGN: L'ALTRA FACCIA DEL CARTONE 


Il termine ecodesign è già da tempo entrato nell'uso corrente; associare al design il prefisso eco, significa introdurre delle condizioni e delle responsabilità che coniugano tutela dell'ambiente, sostenibilità economica ed estro creativo.
Ecologia e design sono entrambi settori interdisciplinari, il cui incontro ha un grande potenziale di innovazione. L'attenzione di queste discipline si rivolge ai cambiamenti delle realtà sociali e intento di entrambe è la trasformazione attraverso la creazione di nuove forme e modalità d'uso.

Della grande torta simboleggiante il Design, la fetta che si sta sempre più allargando è senza dubbio quella che riguarda prodotti in carta e cartone. Anche, e soprattutto, perché completamente riciclabile, a basso costo e ad ancora più basso impatto ambientale. Inoltre, riprodurre e creare con carta e cartone consente anche un risparmio di risorse ed energia poiché quando la carta di fibra riciclata non ha più la consistenza indispensabile per produrre altra carta, può essere utilizzata come combustibile.
Utilizzare un materiale che si può riciclare, come in questo caso, contribuisce anche in misura significativa a ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, che sono tra le principali responsabili dell'effetto serra. Forse proprio per questi motivi, o forse solo per una saturazione data dall'ingombrante materiale plastico, sono sempre più frequenti e interessanti gli esempi di tale disciplina non solo nei settori canonici, ma anche nel design, nell'arte, nella moda e nell'architettura.


Di seguito riportiamo alcune citazioni ed esempi notevoli di prodotti realizzati in materiale riciclato; consapevoli indicatori di una tendenza assolutamente non più relegata ad utilizzi di seconda categoria.

Stutchbury and Pape design: Cardboard House
Una casa del futuro completamente realizzata in materiale riciclabile.

Frank O. Gehry design: Wiggle Side Chair
Sedia – appartenente (con Side Chair, Low Table Set e Dining Table) alla serie Easy Edges prodotta dalla Easy Chair Inc. nel 1972 e rieditata da Vitra nel 2005 – composta da circa 60 fogli di cartone ondulato, profilo a curve multiple, viti invisibili, bordi in cartone di fibra compressa.
Dello stesso autore ricordiamo inoltre la serie Experimental Edges, nata nel 1986, di cui fanno parte Red Beaver – realizzata interamente con uno speciale cartone rosso – e Striped Beaver – formata da strati alternati di cartone grigio e marrone.

Olivier Leblois design: Tavolo rotondo, Libreria, Zig, Won, Poltrona per bambini
Tavolo rotondo, composto da due fogli di cartone ondulato, con il piano di appoggio avente una fenditura a V nel mezzo utilizzabile come portariviste;
Libreria, realizzata con quattro fogli di cartone ondulato, due dei quali formano i montanti e gli altri due piegati costituiscono i quattro ripiani;
Zig, sedia in cartone ondulato decorata, utilizzabile anche come prodotto promozionale e pubblicitario;
Won, paravento realizzato da un unico pezzo di cartone ondulato piegato in quattro segmenti, utilizzabile in casa o in spazi pubblici. La forma ricorda una farfalla: è leggero e pieghevole e in cinese Won significa appunto piccola farfalla;
Poltrona per bambini, composta da due fogli di cartone ondulato, ideale per bambini tra tre ed otto anni.

Marco Giunta design: L4 + 12 RV, TQ, L6, SG1
L4 + 12 RV, mobile contenitore in cartone ondulato a 4 ripiani con 12 raccoglitori. Utilizzabile in uffici, stand, abitazioni, negozi, ecc.;
TQ, tavolino quadrato basso, realizzato in cartone plastificato color alluminio, composto dai piedi e dal piano di appoggio che si incastrano senza uso di colla;
L6, scarpiera realizzata in cartone ondulato, dotata di 6 vani con sportellino ribaltabile;
SG1, sgabello pieghevole, realizzato in cartone plastificato, facile da montare e trasportare grazie a pieghe ed incastri, senza l'ausilio di ganci o colla, resistente fino a 150 Kg.

Stange Design: Horus, Molly, Hocker, Berta, Box armadio
Horus, valigia in cartone ondulato;
Molly, pecora porta CD, DVD, riviste e libri, realizzata in cartone ondulato, si monta ad incastri;
Hocker, sgabello pieghevole realizzato in cartone doppia onda, montato grazie a pieghe ed incastri può essere decorato con qualsiasi motivo a stampa;
Berta, cassettiera ovoidale realizzata in cartone tripla onda. I cassetti possono essere di colore giallo, verde, rosso o blu;
Box armadio, armadio appendiabiti realizzato in cartone doppia onda, facilmente montabile e smontabile grazie a semplici sistemi ad incastro. Il bastone in legno, di varie lunghezze, può essere utilizzato per accostare due o più appendiabiti.

Nucleo design: Terra!
Poltrona d'erba per esterni, costituita da 14 dime di cartone ondulato riciclato dello spessore di 7mm, da 100gr di semi da prato e dalla terra dove viene piantata. Viene poi venduta smontata in un imballaggio di cartone su cui sono disegnate le istruzioni per l'uso. Disegnata per il Salone Satellite del 2000, Terra! è stata selezionata nel 2001 per il XIX Compasso d'Oro ADI.

Fernando e Humberto Campana design: Serie Papel
Divano, paravento e sedia in cartone ondulato rifinito in cuoio e supportato da una struttura in acciaio.

János Terbe design: lampade Cactus, Cilindrica, Conica e vasi Arcuato, Cactus, Ondulato
Tutti progetti realizzati in speciale cartone ondulato.

Marco Capellini design: Panca, Sgabello, Poltrona Meeting, Serie Recall
Tutti progetti realizzati in cartone riciclato, eccetto la Serie Recall: composta da sedute realizzate con una struttura in profili di alluminio riciclato pressofuso e tubolari in cartone riciclato al 70%.


«La carta ed il cartone sono materiali considerati comunemente effimeri, poco durevoli, adatti ad utilizzi che non necessitano di requisiti di resistenza nel tempo e solidità. Inoltre nell'immaginario collettivo contemporaneo il cartone è quasi sempre identificato con il mondo degli imballaggi, con le innumerevoli tipologie di scatole che contengono, proteggono e, in alcuni casi, pubblicizzano i prodotti, grandi e piccoli, che si acquistano quotidianamente. Raramente si pensa al cartone come ad un materiale per costruire e realizzare oggetti d'uso destinati a durare nel tempo, molto più spesso si associa invece al contenitore, al pacco, all'involucro condannato al suo destino usa e getta. Eppure, da sempre, il più fragile, effimero, povero dei materiali esercita un fascino irresistibile e contagioso sugli artisti, i designer e gli stilisti di tutto il mondo. Proprio per i suoi limiti tecnici contrapposti all'enorme potenzialità espressiva, la carta è un materiale che sfida la creatività, che spinge alla sperimentazione, che stimola le fantasie progettuali».
Lucia Pietroni, fra i maggiori esperti italiani di Ecodesign

«La prima cosa che salta all'occhio è l'aumento del numero dei produttori presenti: industriali, artigiani e artisti che hanno creduto nella magia e nella ricchezza di prestazioni della carta e dei cartoni riciclati per realizzare oggetti di uso comune e di design. Così gli italiani possono ritrovare parte della carta e del cartone, che hanno riposto a fine vita nei contenitori della raccolta differenziata, non solo nelle scatole ma anche negli altri prodotti in carta e cartone che utilizzano quotidianamente - giornali, carta per fotocopie, carte per uso igienico e sanitario, ecc. – oppure in lampade, sedie e componenti di arredo che costituiscono vanto del Made in Italy».
Claudio Romiti, Presidente Comieco

«Quasi sei milioni di tonnellate di carta e cartone usati vengono raccolti annualmente in Italia. La foresta urbana riporta negli ultimi anni un raccolto abbondante che permette nuovi usi industriali e creativi per le fibre secondarie. Evolvono usi e costumi degli italiani e delle pubbliche amministrazioni, chiamate ad acquistare sempre più prodotti riciclati. E l'industria cartaria italiana ha accettato la sfida, usando più macero, certificando i propri siti e ottenendo per i propri prodotti il marchio Ecolabel».
Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco

«Quando genio e creatività lavorano di pari passo la parola rifiuto scompare. Non più materia di cui ci vogliamo disfare ma fibre utilizzabili per nuovi oggetti, perché possono diventare sedie, mobili, lampade o oggetti artistici semplicemente piegando un foglio e poi scompaiono di nuovo evolvendosi in nuove scatole o giornali. É una trasformazione sorprendente a cui le aziende del settore sono abituate ma che offre elementi stimolanti per gli studenti ed i designer che si accostano per la prima volta al cartone e alla carta. In conclusione, il fattivo rapporto tra imprese e giovani designer ha permesso ad entrambi gli attori di vedere oggetti quotidiani con occhi diversi: le scatole non solo scatole ed il rifiuto cellulosico nuova risorsa per infiniti nuovi oggetti».
Eliana Farotto, Responsabile Ricerca & Sviluppo Comieco

«Certamente il mondo industriale, stimolato da normative e raccomandazioni istituzionali che rispondono, spesso con grande cautela, a un'indistinta, ma ormai diffusa pressione del pubblico e della politica, è ormai consapevole della necessità di rinnovare i propri metodi produttivi e, soprattutto, di concepirli come segmenti attivi di un unico ciclo che riguarda tutte le attività e tutti gli operatori, privati e pubblici, coinvolti nel processo che va dal reperimento delle risorse naturali alla loro utilizzazione e, infine, alla loro dismissione, tendenzialmente posposta nel più lungo tempo possibile dissolvendo in sempre nuovi e differenti usi le risorse impiegate e già trasformate. Questa consapevolezza, che ci sembra nuovissima e innovativa come appartenente esclusivamente al nostro tempo moderno, postindustriale, come si usa dire, ha invece costituito il carattere essenziale, permanente e vitale di tutte le società che si sono succedute sino alla prima rivoluzione industriale, quando s'è formata la falsa percezione dell'infinita disponibilità delle risorse materiali ed energetiche.
La consapevolezza attuale è, dunque, un ritorno obbligato alla reale condizione dell'umanità in un periodo di vigorosa crescita in un mondo rigidamente, staticamente limitato in termini di spazio e, soprattutto, di risorse. Oggi però, data l'attuale vastità della domanda di manufatti da parte di un numero crescente di individui e la differenziazione e la complessità tecnologica degli oggetti d'uso, il ritorno ad una sana, dunque esigente concezione economica delle risorse cui attingiamo e degli ecosistemi nei quali interveniamo, può avvenire soltanto per mezzo della messa a punto di un complesso processo sistematico che includa, a monte, il controllo delle risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili, poi metodologie progettuali nelle quali sia ben presente l'esigenza di prevedere e predisporre, alla fine della vita di un manufatto, un transito virtuoso di materiali e componenti verso nuove utilizzazioni, quindi la raccolta razionale e selezionata di quei materiali e di quelle componenti e infine la progettazione di nuovi o rinnovati manufatti e oggetti d'uso a loro volta predisposti per ulteriori riutilizzazioni. Per la costituzione e la generalizzazione di tale sistema occorre la diffusa e condivisa consapevolezza degli obiettivi comuni da parte di ogni soggetto attivo nel sistema, qualunque sia il suo ruolo nel processo».
Sveva Barbera, fra i maggiori esperti italiani di Ecodesign

«I designer possono contribuire a rallentare il degrado dell'ambiente più degli economisti, dei politici, delle imprese e anche degli ambientalisti (...). Una volta che un certo modello di progettazione più sano dal punto di vista ambientale penetra nel mercato, i suoi effetti benefici si moltiplicano».
Alastair Fuad-Luke, fra i maggiori esperti di Ecodesign



COMIECO - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica
www.comieco.org

GIFCO - Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato
www.gifco.it

MATREC
www.matrec.it

ECODESIGN Lab
Arch. Lucia Pietroni
lucia.pietroni@unicam.it
Arch. Sveva Barbera
sveva.barbera@uniroma1.it

a cura di:
Federica Capoduri

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ha collaborato:
Martin Rance




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